Urne aperte dalle 7 alle 19 in
Albania, dove oggi si vota per scegliere tra il primo ministro
in carica Edi Rama, socialista, e Sali Berisha, ex presidente
della Repubblica ed ex premier, tornato alla guida del suo
Partito democratico, di centrodestra, a capo di una larga
coalizione, in una votazione considerata cruciale per i sogni
europei del piccolo paese balcanico.
Sul posto più di 2.000 osservatori stranieri e albanesi e, in
particolare, sotto lo sguardo vigile della comunità
internazionale.
Il Paese, di gran lunga il più europeista della regione, ha
atteso 13 anni tra l'ottenimento dello status di candidato
all'adesione all'Unione Europea e l'apertura dei negoziati nel
luglio 2022. Oggi si aggiunge una nuova sfida: per la prima
volta, la diaspora voterà dall'estero.
L'Albania, Paese con bassi salari, sta vivendo, come il resto
dei Balcani, un esodo dei suoi abitanti in cerca di opportunità,
in particolare dei giovani più istruiti, verso Paesi come la
Germania e l'Italia. Secondo i dati ufficiali della Commissione
elettorale centrale (Cec), circa 246.000 albanesi residenti
all'estero sono registrati per votare. In tutto gli aventi
diritto sono circa 3,7 milioni. In competizione i candidati di
40 partiti in base a un sistema proporzionale. Ma il vero duello
sarà tra Edi Rama, 60 anni, leader del Partito Socialista dal
2005, alla ricerca di un quarto mandato consecutivo come primo
ministro, e Sali Berisha, 80 anni, che oggi aspira ad una
'Grande Albania' economicamente florida. Al suo fianco in
campagna elettorale, un consulente del partito di Donald Trump,
Chris LaCivita.
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