Il declino fisico di Joe Biden è stato così grave nella seconda metà della sua presidenza che, a un certo punto, i suoi più stretti collaboratori hanno iniziato a discutere della possibilità di metterlo su una sedie a rotelle in caso di un secondo mandato.
La rivelazione impietosa è contenuta in un nuovo libro scritto dall'anchor della Cnn Jake Tapper e dal giornalista di Axios Alex Thompson e dal titolo abbastanza esplicito: 'Original Sin: President Biden's Decline, Its Cover-Up, and His Disastrous Choice to Run Again' ovvero il 'peccato originale di Biden, il suo declino, la copertura e la scelta disastrosa di correre di nuovo'.
Il volume, in uscita il prossimo 20 maggio, si basa su oltre 200 interviste, per lo più con esponenti del partito democratico, quasi tutte realizzate dopo le elezioni del 2024.
Una delle testimonianze più forti è quella di David Plouff, responsabile della campagna di Barack Obama nel 2008 e consigliere senior alla Casa Bianca, arruolato per l'impresa impossibile di lanciare la candidatura di Kamala Harris alla presidenza dopo il ritiro di Biden. "Ci ha fottuti completamente e la corsa di 107 giorni contro Donald Trump è stata un fottuto incubo", ha attaccato Plouff accusando l'ex presidente di essersi fatto da parte troppo tardi e di aver così compromesso le chance di vittoria della sua vice.
Un altro ex consigliere ha rivelato, invece, come lo staff di Biden non si rendesse conto della gravità del suo declino. "Abbiamo cercato di proteggerlo, troppe persone non si sono rese conto dell'entità del suo crollo a partire dal 2023". E ancora: "E' stato un danno al Paese e al partito che la sua famiglia e i suoi consiglieri gli abbiano permesso di ricandidarsi".
Un importante stratega democratico ha definito "un abominio" la determinazione con la quale l'anziano commander-in-chief è rimasto in carica fino all'ultimo. "Ha rubato un'elezione al partito democratico e al popolo americano", ha attaccato.
Tra gli esempi citati nel libro della progressiva perdita di lucidità dell'ex presidente, che comunque era sotto gli occhi di giornalisti e cittadini qualunque soprattutto dopo il disastroso primo e unico dibattito tv contro Trump, una raccolta fondi del giugno 2024 quando non riconobbe George Clooney che conosce da oltre 15 anni. "Sembrava morto", ha raccontato una celebrity presente al gala dell'imbarazzante momento. "Per George è stato un momento di merda", si legge nel libro. Non è un caso che un mese dopo la star di Hollywood abbia pubblicato un durissimo editoriale sul New York Times in cui chiedeva a Biden di ritirarsi.
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