Centinaia di persone hanno
manifestato ieri in alcune città del Brasile chiedendo
l'incarcerazione dell'ex presidente Jair Bolsonaro, imputato per
presunto tentativo di colpo di Stato, e per chiedere al
Congresso di abbandonare il disegno di legge di amnistia per i
condannati per i fatti dell'8 gennaio 2023, quando sostenitori
radicali dell'ex leader di destra invasero e depredarono le sedi
del Parlamento, del governo e della magistratura a Brasilia.
Le proteste, indette da movimenti sociali e sindacati, hanno
avuto luogo quattro giorni dopo che la Prima sezione della Corte
suprema ha rinviato a giudizio Bolsonaro con l'accusa di aver
"guidato" un complotto per annullare i risultati delle elezioni
del 2022 - vinte di misura da Luiz Inacio Lula da Silva - e
rimanere al potere.
Una delle manifestazioni più grandi si è svolta a San Paolo.
Partita dall'iconica Avenida Paulista, nel centro della città,
il corteo si è diretto verso una stazione di polizia che fungeva
da centro di detenzione durante la dittatura militare
(1964-1985).
Domenica prossima sarà Bolsonaro a mobilitare di nuovo i suoi
sostenitori a San Paolo per chiedere l'amnistia e la
"pacificazione" del Paese.
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