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Argentina, petrolio e gas di Vaca Muerta sono 'a prova di crisi'

Argentina, petrolio e gas di Vaca Muerta sono 'a prova di crisi'

Ceo di Ypf, 'calo dei prezzi non intacca sviluppo del bacino'

BUENOS AIRES, 08 aprile 2025, 19:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il calo dei prezzi del barile di petrolio non intaccherà lo sviluppo del mega giacimento argentino di Vaca Muerta".
    Ad affermarlo oggi è Horacio Marin, ceo della compagnia petrolifera a partecipazione statale Ypf - principale operatore dell'area - secondo il quale "lo sfruttamento del giacimento continuerebbe ad essere redditizio anche se il barile scendesse a 45 dollari" dagli attuali 65. "Chiaramente guadagneremo meno ma continueremo a guadagnare", ha aggiunto Marin in un'intervista rilasciata al portale Infobae.
    Grazie allo sviluppo dello sfruttamento e delle infrastrutture di Vaca Muerta, seconda riserva al mondo di di shale gas e quarta di shale oil, dopo anni di deficit il settore dell'energia in Argentina è tornato nel 2024 ad avere un surplus di 5,6 miliardi di dollari.
    Secono i dati del primo trimestre il trend della produzione del bacino continuna in costante aumento anche nel 2025 ma il calo dei prezzi rischia di vanificare parzialmente tale incremento.
    L'attuale crisi e incertezza nei mercati rischia tuttavia di incidere anche sui grandi investimenti previsti per le infrastrutture destinate ad aumentare l'export, come la costruzione della pipeline Vaca Muerta Sur (Vmos), un progetto da 3 miliardi di dollari annunciato e interamente finanziato da un consorzio privato di sette operatori del bacino (Ypf, Shell, Chevron, Pan American Energy, Vista Energy, Pampa Energia e Pluspetrol) in parte con capitali propri ma in parte anche con il ricorso al mercato.
   

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