In Brasile vivono circa 40
milioni di discendenti italiani e San Paolo è considerata la più
grande città "italiana" fuori dai confini nazionali. Per questo,
nella più grande metropoli verde-oro, sabato 26 aprile alle 10
del mattino centinaia di discendenti di nostri emigranti
scenderanno in piazza contro il decreto 36, presentato il 28
marzo scorso in Parlamento, che se approvato toglie il diritto
alla cittadinanza italiana a partire dalla seconda generazione.
Gli organizzatori hanno scelto di realizzare la
manifestazione in una piazza simbolica che porta il nome di una
delle principali città italiane, la piazza Città di Milano
(Praza Cidade de Milão) nel quartiere Jardim Luzitania di San
Paolo.
Tra gli organizzatori anche Walter Fanganiello Maierovitch,
fondatore e presidente dell'Istituto brasiliano Giovanni Falcone
di scienze criminali. "Limitando la cittadinanza alla seconda
generazione nata all'estero, il decreto-36 interviene su un
diritto storicamente riconosciuto e, a lungo termine, porta alla
graduale perdita dell'italianità, cioè dell'essere e sentirsi
parte di una comunità attraverso i costumi, la lingua e la
cultura", spiega all'ANSA il magistrato in pensione, amico di
Giovanni Falcone ed insignito del titolo di Cavaliere della
Repubblica Italiana nel 1994.
Il testo presentato con procedura d'urgenza in Parlamento,
qualora approvato sancirebbe la fine della trasmissione
illimitata della cittadinanza italiana iure sanguinis, ovvero
per discendenza.
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