"L'antifascismo non è una cosa
rossa. Dovrebbe essere un valore condiviso". È il concetto su
cui insiste Aldo Cazzullo in 'Il duce delinquente', spettacolo
teatrale portato in scena insieme a Moni Ovadia e Giovanna
Famulari dall'anno scorso e che ieri sera è stato protagonista
sul palcoscenico della Scuola italiana di Madrid.
Lo spettacolo ripercorre tutta la parabola biografica di Benito
Mussolini e la traiettoria del fascismo, dalle origini alla
caduta: due ore circa in cui la voce narrante di Cazzullo si
interseca con intermezzi musicali e le interpretazioni di
Ovadia, riportando alla luce personaggi, episodi e momenti
salienti di quel periodo. Un'epoca, sottolinea la sceneggiatura
de 'Il duce delinquente', segnata soprattutto da soprusi,
violenze, repressione anti-democratica e razzismo e della quale
sono state molte le vittime, da Giacomo Matteotti a Carlo
Rosselli.
"È la prima volta che lo spettacolo va all'estero, ed è
emozionante farlo a Madrid, alla luce anche dei legami storici
tra i nostri due popoli e i nostri due Paesi", ha detto Cazzullo
all'ANSA dopo lo spettacolo, ricordando i vincoli tra Italia e
Spagna anche in epoca fascista. "Mussolini contribuisce a
instaurare il franchismo: manda 80.000 soldati a combattere con
Franco contro i soldati rimasti fedeli alla Repubblica. Però poi
tanti italiani vengono qui per combattere il fascismo (nel corso
della Guerra civile)". Il giornalista e scrittore ha ragionato
poi sull'esercizio della memoria storica in questa opera
teatrale. "In Italia molte persone non hanno una memoria
negativa del fascismo, forse perché non sanno o non vogliono
sapere quello che il fascismo ha fatto", ha sostenuto; una
situazione che ha luogo anche perché sul periodo fascista non
c'è nel Paese "una memoria nazionale", bensì "una memoria
familiare". Ma anche se "una memoria condivisa non esiste"
perché "di memoria ognuno ha la sua e non la può cambiare" - ha
aggiunto Cazzullo - ciò che è "auspicabile" è che tutti possano
sentirsi accomunati da "valori condivisi". "Questo spettacolo
ricorda un pezzo d'Italia", ha detto da parte sua Moni Ovadia,
"ma potrebbe essere portato in tutta Europa".
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