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Cazzullo e Ovadia a Madrid con il loro spettacolo su Mussolini

Cazzullo e Ovadia a Madrid con il loro spettacolo su Mussolini

Ospiti della Scuola italiana, 'antifascismo sia valore di tutti'

MADRID, 25 ottobre 2023, 12:42

Redazione ANSA

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"L'antifascismo non è una cosa rossa. Dovrebbe essere un valore condiviso". È il concetto su cui insiste Aldo Cazzullo in 'Il duce delinquente', spettacolo teatrale portato in scena insieme a Moni Ovadia e Giovanna Famulari dall'anno scorso e che ieri sera è stato protagonista sul palcoscenico della Scuola italiana di Madrid.
    Lo spettacolo ripercorre tutta la parabola biografica di Benito Mussolini e la traiettoria del fascismo, dalle origini alla caduta: due ore circa in cui la voce narrante di Cazzullo si interseca con intermezzi musicali e le interpretazioni di Ovadia, riportando alla luce personaggi, episodi e momenti salienti di quel periodo. Un'epoca, sottolinea la sceneggiatura de 'Il duce delinquente', segnata soprattutto da soprusi, violenze, repressione anti-democratica e razzismo e della quale sono state molte le vittime, da Giacomo Matteotti a Carlo Rosselli.
    "È la prima volta che lo spettacolo va all'estero, ed è emozionante farlo a Madrid, alla luce anche dei legami storici tra i nostri due popoli e i nostri due Paesi", ha detto Cazzullo all'ANSA dopo lo spettacolo, ricordando i vincoli tra Italia e Spagna anche in epoca fascista. "Mussolini contribuisce a instaurare il franchismo: manda 80.000 soldati a combattere con Franco contro i soldati rimasti fedeli alla Repubblica. Però poi tanti italiani vengono qui per combattere il fascismo (nel corso della Guerra civile)". Il giornalista e scrittore ha ragionato poi sull'esercizio della memoria storica in questa opera teatrale. "In Italia molte persone non hanno una memoria negativa del fascismo, forse perché non sanno o non vogliono sapere quello che il fascismo ha fatto", ha sostenuto; una situazione che ha luogo anche perché sul periodo fascista non c'è nel Paese "una memoria nazionale", bensì "una memoria familiare". Ma anche se "una memoria condivisa non esiste" perché "di memoria ognuno ha la sua e non la può cambiare" - ha aggiunto Cazzullo - ciò che è "auspicabile" è che tutti possano sentirsi accomunati da "valori condivisi". "Questo spettacolo ricorda un pezzo d'Italia", ha detto da parte sua Moni Ovadia, "ma potrebbe essere portato in tutta Europa".
   

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