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De Pedys, nelle scuole italiane all'estero sempre più stranieri

De Pedys, nelle scuole italiane all'estero sempre più stranieri

Dg diplomazia pubblica Maeci: 'Vogliamo incoraggiare il trend'

ROMA, 14 aprile 2025, 12:13

Redazione ANSA

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"Fare rete, scambiarsi buone pratiche, sfruttando il potenziale di questo sistema, e parlare anche delle criticità". E' questo l'obiettivo della conferenza delle scuole italiane all'estero, che si svolge al Maxxi, riunendo per la prima volta i rappresentanti degli istituti di formazione presenti in tutto il mondo. Lo ha spiegato Alessandro De Pedys, direttore generale per la diplomazia pubblica e culturale della Farnesina.
    La storia delle scuole all'estero inizia con l'unità d'Italia, con il primo collegio istituito ad Alessandria d'Egitto, ha ricordato De Pedys. Poi con il passare degli anni, da "strutture pensate per i figli di italiani si è andati verso istituti sempre più frequentati dalle cominutà locali, e dalla scuola dell'infanzia ci si è allargati a scuole medie, licei, istituti professionali, con l'aumento del numero di famiglie straniere che vogliono che i loro figli imparino l'italiano". Ed oggi in alcuni casi, come Lima e Addis Abeba, la maggior parte degli studenti che frequentano le scuole sono stranieri. "E' un trend che vogliamo incoraggiare", ha sottolineato De Pedys, riferendo che ci sono anche programmi già avviati con borse di studio per far sì che i percorsi scolastici all'estero possano proseguire nelle università italiane.
    Il direttore generale ha enfatizzato tra le altre cose la centralità dei docenti.
    "In un momento di crescente disagio giovanile, con il futuro visto come minaccioso e con un'erosione di valori che può portare alla chiusura e alla passività, i docenti oltre alla famiglia hanno un ruolo chiave per trasmettere agli studenti i valori che permettano loro di guardare al futuro con positività".
   

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