(di Freddie Del Curatolo)
"Lascio un Kenya che ha dimostrato
grande senso della democrazia nell'affrontare e gestire la
recente tornata elettorale, considerando anche i problemi avuti
in passato. Abbiamo apprezzato la maturità del popolo keniano
che ha portato all'assenza di tumulti. Tutto questo rafforza la
posizione del paese come punto di riferimento di stabilità
nell'intera regione del Corno d'Africa e incoraggia sempre più
le istituzioni e le imprese italiane a creare partnership e
sinergie". Sono le parole dell'ambasciatore d'Italia in Kenya,
Alberto Pieri, in un'intervista rilasciata all'ANSA al termine
del suo mandato nel Paese africano. Pieri ha ricordato le sfide
che la diplomazia italiana a Nairobi ha dovuto affrontare in
questi ultimi 4 anni, dal rapimento della volontaria Silvia
Romano, avvenuto nel novembre 2018, al periodo delle restrizioni
pandemiche fino alla grave siccità e all'emergenza alimentare
nell'Africa Orientale.
"Durante il mio mandato abbiamo sempre cercato di fare il
possibile per migliorare tutti i nostri servizi ai cittadini
italiani; in particolare ricordo il grandissimo sforzo profuso
nel difficile periodo della pandemia, durante il quale abbiamo
messo in opera un sistema di assistenza senza precedenti grazie
alla nostra rete e a tanti connazionali che ci hanno dato una
mano", spiega l'ambasciatore uscente.
Nella primavera del 2020 l'Ambasciata d'Italia in Kenya ha
portato a termine un'iniziativa d'emergenza, rimpatriando in
poco tempo con voli speciali di Stato più di 700 connazionali
rimasti bloccati nelle località turistiche e nelle città
keniane. "E' uno degli esempi emblematici di come abbiamo
cercato di dimostrare che l'Ambasciata è sempre vicina agli
italiani, non solo in termini di assistenza ma anche
nell'organizzazione di iniziative promozionali della nostra
cultura e delle nostre eccellenze, ed eventi di vario genere",
ha detto Pieri.
"Per quanto riguarda il sostegno alle nostre imprese, è stata
significativa la visita del ministro Luigi Di Maio. Da molti
anni un nostro ministro degli Esteri non si recava in visita in
Kenya. Gli incontri non solo a Nairobi, ma in Somalia e in
Etiopia, confermano l'attenzione del nostro Governo" per il
continente e "la priorità" attribuita "alla regione del Corno
d'Africa - ha proseguito -. Credo che le nostre imprese trovino
in Kenya un ambiente molto favorevole per portare la loro
professionalità e sono convinto che il Kenya abbia tutte le
carte in regola per crescere ancora in diversi campi, anche
grazie alla collaborazione con l'Italia. Cito ad esempio il
progetto integrato di Eni che riguarda il biofuel, recentemente
inaugurato a Makueni, che creerà tra l'altro moltissimi posti di
lavoro. Ci saranno certamente altre possibilità di
collaborazione in questo campo, dove le potenzialità sono
enormi, specialmente per quanto riguarda il geotermico e
l'Italia potrà avere voce in capitolo per partnership
reciprocamente vantaggiose", ha concluso Pieri.
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