(ANSAMed) - BEIRUT, 25 OTT - Grazie alla collaborazione con
l'Italia è nato nel nord del Kurdistan iracheno il primo Parco
archeologico dell'Iraq.
Come riferisce l'ambasciata d'Italia a Baghdad, il Parco
archeologico è stato inaugurato dall'ambasciatore italiano
Maurizio Greganti assieme a diverse personalità istituzionali
irachene e curdo-irachene e con la partecipazione del
pluripremiato archeologo italiano di fama internazionale Daniele
Morandi Bonacossi, direttore della missione Parten
dell'Università di Udine.
Il Parco archeologico sorge a Faida, nella regione
curdo-irachena di Dohuk. Ed è stato realizzato anche grazie al
finanziamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo
sviluppo (Aics).
A Faida l'equipe del professore Morandi Bonacossi ha portato
alla luce gli eccezionali rupestri assiri. Per la scoperta
Bonacossi è stato premiato due anni fa col prestigioso
riconoscimento intitolato a Khaled al Assaad, l'archeologo
siriano ucciso dall'Isis a Palmira, nella Siria centrale.
"Si tratta del primo intervento di valorizzazione del
patrimonio archeologico in forma di museo all'aperto in tutto
l'Iraq" ha ricordato l'ambasciatore Greganti, alla cerimonia
accompagnato dal console italiano a Erbil, Michele Camerota.
Come si legge nel comunicato dell'ambasciata d'Italia, Faida
"rappresenta la prima fase di un progetto più ampio da
realizzare entro il 2025 e destinato a inglobare il sistema di
canali e di acquedotti costruito dal re Sennacherib nell'VIII
sec. a.C. per l'irrigazione della piana di Ninive e
l'approvvigionamento idrico della capitale dell'impero assiro,
all'epoca la più grande città del mondo antico". (ANSAMed).
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