L'ambasciatore d'Italia in Ucraina,
Pier Francesco Zazo, ha inaugurato insieme al governatore di
Leopoli, Maksym Kozytskyi, la mostra: "Dialoghi. Riflessioni a
colori su guerra, pace, resistenza e cultura. Artisti ucraini e
italiani a confronto". Il progetto, realizzato dall'Istituto
di Cultura in Ucraina in collaborazione con l'ente Lviv Art
Palace, raccoglie opere di artisti dai due Paesi, che dialogano
tra loro in maniera simbolica attraverso i colori delle loro
tele. Artur Kotyk, Viktor Baryba, Paolo Coia, Natali Ferrary,
Claudio Rosati, Lucio Alfonzi: focus della mostra è proprio il
dialogo che, contrapposto ad altre forme di violenta imposizione
delle idee, permette agli interlocutori di confrontarsi e
approfondire concetti complessi, tra cui guerra, pace,
resistenza e cultura.
Le opere sono realizzate con varietà di tecniche,
materiali, colori o assenza degli stessi: astrazione, forme
geometriche, oppure un contenuto simbolico e archetipico, quale
il pellegrino in cerca della propria casa, la figura femminile
forte e coraggiosa, il tridente ucraino simbolo di forza e
identità nazionale. "La creativa dell'espressione artistica è
una delle più nobili manifestazioni della libertà, insieme alla
libertà di pensiero ed ai valori democratici; essa si
contrappone alla guerra che è sinonimo di distruzione, diventa
quindi un simbolo della resilienza del popolo ucraino contro la
barbara aggressione russa", ha sottolineato l'ambasciatore.
Ha fatto seguito all'inaugurazione l'annullo filatelico di
un francobollo celebrativo dal titolo "Insieme siamo più forti",
emesso dalle Poste Ucraine, che rappresenta la vicinanza tra i
due Paesi. Infine, l'ambasciatore Zazo ha preso parte alla
cerimonia di piantumazione di un albero nei giardini pubblici di
fronte all'Amministrazione di Leopoli, quale simbolo vivo
dell'amicizia tra Italiani ed Ucraini. Un simbolo che intende
durare nel tempo e ricordare come, anche nelle fase più
drammatiche dell'invasione russa, le Istituzioni italiane non
abbiano mai lasciato il territorio ucraino.
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