Una doccia fredda per Lyle e
Erik Menéndez, in carcere da pochi mesi dopo l'omicidio, il cui
caso è tornato al centro dell'attenzione con la popolare serie
Netflix con Javier Bardem e Chloë Sevigny a interpretare i due
coniugi. La difesa ha sempre sostenuto che i due fratelli,
all'epoca di 21 e 18 anni, avessero sparato ai genitori nel
salotto della villa familiare a Beverly Hills perché avevano
paura che il padre e la madre li stessero per uccidere per
primi, dopo averli sottoposti a violenze fin dall'infanzia.
L'ex procuratore distrettuale Gascón, nei mesi scorsi, aveva
avviato il processo per riesaminare il caso alla luce di nuove
prove sugli abusi a cui il padre José Menéndez sottoponeva i
figli. Anche zii e cugini dei due condannati hanno chiesto che
venisse rivista la sentenza che li condannò per omicidio
premeditato all'ergastolo senza possibilità di sconti. Alla fine
del 2024 i due sembravano a un passo dalla libertà.
Ma in novembre Gascón ha perso le elezioni e il nuovo capo
della procura di Los Angeles, Hochman, non ha nemmeno
considerato l'ammissibilità di queste prove. L'udienza per
decidere se il caso andrà riaperto è fissata per il 20 e 21
marzo.
Ai due fratelli resta la speranza che arrivi la grazia da
Sacramento: il governatore della California, il dem Gavin
Newsom, potrebbe decidere che i due uomini non costituiscono più
un pericolo per la società e che quindi possono lasciare il
carcere.
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