"Ho deciso di dimettermi da portavoce
del ministro Lollobrigida". Lo annuncia in un colloquio con Il
Foglio, Paolo Signorelli spiegando di averlo fatto "per me e per
la mia famiglia, per non danneggiare il governo. Non voglio fare
assolutamente la vittima, ma è giusto per tutti che ora mi
faccia da parte".
Signorelli, al centro delle polemiche nei giorni scorsi per
alcune chat, si dice lontano anni luce dall'antisemitismo, e -
scrive Il Foglio - è oggi marito e padre di tre figli, "che ogni
anno va a Medjugore", che non si riconosce affatto in parole
stupide pronunciate con sciocca inconsapevolezza, e in altri
errori del suo passato. "Era un'altra fase della mia vita,
quello era un altro Paolo: sono notizie che parlano di un tempo
lontano a cui non faccio riferimento e in cui non mi riconosco
in nessun modo".
"Il passato - prosegue - non si rinnega, anche se si
commettono errori. Ma da persona matura non sono più vicino ad
ambienti che per tanti motivi ho frequentato". Signorelli -
riporta il quotidiano - ieri ha incontrato Lollobrigida e gli ha
comunicato la sua decisione. "Questa bufera mi impedisce di
continuare a fare il mio lavoro: così ho rassegnato le
dimissioni che il ministro ha accettato. Lo ringrazio per la
vicinanza alla mia famiglia e la conferma della stima nei miei
confronti. Ringrazio Giorgia Meloni, Arianna e tutti coloro i
quali ho avuto il piacere di lavorare".
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