Il Papa sta meglio, lo si è visto anche domenica quando a sorpresa si è unito al Giubileo dei malati a Piazza San Pietro. Ma l'infezione polmonare persiste e quindi di conseguenza resta la situazione di convalescenza, fatta di terapia e fisioterapia sia motoria che respiratoria. Ma gradualmente riprende anche una vita quotidiana più all'insegna della normalità: Papa Francesco ha ripreso gli incontri e, tra questi, la sala stampa vaticana segnala quello con il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, che è il suo principale collaboratore.
In una situazione che, se pur lentamente, sembra in progressivo miglioramento, non si può escludere la partecipazione del Papa, in qualche forma, ai riti della Settimana Santa che cominceranno il 13 con la Domenica delle Palme. "Vedremo evento per evento", fa sapere il portavoce. E' evidente che il Papa non potrà presiedere le intere celebrazioni, considerato anche che le principali si svolgeranno, come tutti gli anni, all'aperto. E' atteso dunque entro la fine della settimana il calendario delle celebrazioni con i nomi dei cardinali che potrebbero sostituire Papa Francesco. Allo stesso tempo si apre però uno spiraglio sulla sua partecipazione, sulla falsariga di quanto accaduto la scorsa domenica con il Papa in Piazza San Pietro che ha salutato e benedetto la folla, e comunque pronunciato alcune parole. Si valuterà a ridosso di ogni evento e saranno considerati i diversi fattori: innanzitutto lo stato fisico del Pontefice e poi quelli collegati, come la situazione del meteo o la fatica del rito in questione. Dopo la Domenica delle Palme si guarda anche al Triduo, serrato e impegnativo, con il Giovedì Santo (al momento è prevista la messa del Crisma ma non quella in Coena Domini con il rito della lavanda dei piedi), il Venerdì Santo (doppio appuntamento: Passione del Signore nel pomeriggio e Via Crucis al Colosseo la sera), il sabato con la messa della Veglia e infine domenica 20 aprile con la messa di Pasqua e la benedizione Urbi et Orbi.
Un calendario che arriva fino alla fine del mese con il 27 aprile, Giubileo degli adolescenti e canonizzazione di Carlo Acutis. "Speriamo nella presenza del Santo Padre ma non trattandosi di un atto sacramentale la sua presenza non è indispensabile", ha chiarito il Prefetto delle Cause dei santi, il card. Marcello Semeraro. Se il Papa non potrà essere presente, potrebbe esserci "un videocollegamento" o "un atto scritto" perché nel caso di una canonizzazione "la Chiesa deve essere garantita che l'atto è del Papa". "Ma noi nella presenza del Papa ci speriamo, anche se verrà deciso gli ultimi giorni", ha detto ancora Semeraro. Sarà lui a celebrare la messa, almeno la parte della liturgia eucaristica come sempre avvenuto in questi ultimi anni.
Nella ripresa di una vita più normale, Papa Francesco ha anche ricominciato a telefonare alla parrocchia di Gaza. "Il Papa ha chiamato, ha salutato, ha domandato come andavamo, come stava la gente", riferisce ai media vaticani il parroco della Sacra Famiglia, padre Gabriel Romanelli. "La gente era molto contenta di sapere che stava chiamando, quando ha chiamato eravamo alla porta della canonica, all'interno del compound, i bambini e i ragazzi hanno cominciato a gridare Viva il Papa, in arabo, in italiano", racconta il missionario, argentino come Bergoglio. "Lui ha inviato la sua benedizione, la preghiera. È stata una telefonata breve ma molto sentita, molto apprezzata.
Gli abbiamo detto che eravamo molto contenti di averlo visto domenica all'Angelus e sentito ancora una volta il suo appello per la pace. La situazione è veramente terribile in tutta la Striscia - continua il religioso -, quindi abbiamo apprezzato molto la sua vicinanza, la sua preghiera e la preoccupazione per tutti. Lo abbiamo ringraziato".
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