"Chiederemo all'Europa di inserire da subito nel nuovo pacchetto omnibus una moratoria regolatoria su direttive e regolamenti in fase di attuazione, come già ottenuto per la direttiva sulla deforestazione, e nel contempo immediate misure di semplificazione e sburocratizzazione sospendendo anche le norme che soffocano le imprese e le regole folli del Green deal che hanno portato al collasso l'industria dell'auto europea, peraltro la più penalizzata dai dazi americani". Lo ha detto il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso al question time, precisando che "il nostro principio di fondo è zero dazi esterni e zero burocrazia interna". Ricordando le misure di sostegno annunciate ieri dal governo alle imprese con fondi del Pnrr, Urso ha quindi sottolineato che in questo "in questo modo pensiamo a dare una risposta strutturale e non occasionale alla sfida competitiva che il made in Italy deve affrontare in questa nuova fase globale. Dobbiamo agire e non solo reagire, con la testa e non con la pancia, con visioni pragmatiche realistiche e mai ideologiche". Per questo, ha aggiunto, "ritengo sbagliato rispondere come propone qualcuno con il boicottaggio delle merci americane che a nostro avviso è la peggiore delle reazioni perché giustificherebbe analoga risposta da parte degli Stati Uniti. Pensate solo lo facessero anche loro quali sarebbero le conseguenze a quel punto sì gravissime, sui nostri prodotti prodotti nel mercato americano. Per favore evitiamo risposte da pazzi".
"La legge Severino confligge almeno teoricamente con il principio di presunzione di innocenza, certamente è un vulnus sul quale prima o dopo bisognerà riflettere. Ma questo principio è già affievolito da altre posizioni del nostro codice. Attualmente la nostra più importante preoccupazione è la lotta alla criminalità amministrativa, per cui non intendiamo cambiare l'ordinamento che c'è". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time alla Camera, rispondendo in merito a criticità relative alla cosiddetta legge Severino, in materia di sospensione di amministratori regionali e locali a seguito di sentenze di condanna non definitive
"Siamo di fronte a una lacuna normativa oppure di fronte a una cattiva applicazione delle norme esistenti o ad entrambe". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time alla Camera, ha risposto ad un'interrogazione sulla vicenda che ha visto il tribunale dei minorenni di Milano respingere il ricorso della famiglia affidataria di un bimbo, che per decisione del tribunale di Milano è stato adottato da un'altra una coppia e sottratto a quella che per quattro anni lo aveva tenuto in affido e ne aveva chiesto l'adozione. "Questo caso - ha aggiunto il Guardasigilli - presenta delle perplessità in ordine alle date, se già al momento dell'affido vi fosse un'incompatibilità o anche se non fosse prevedibile che entro lo scadere del termine il bambino sarebbe stato sottratto. Su questo faremo accertamenti anche per vedere se vi siano altri casi di coppie che sono prive dei requisiti di affidabilità o in procinto di perdere questi requisiti".
In merito alla possibilità di dare seguito al rispetto del diritto all'affettività dei detenuti, sancito da una sentenza della Corte Costituzionale, "ci stiamo lavorando intensamente. Ma il fatto di coniugare questo sacrosanto diritto sancito dalla Consulta con l'esigenza di compatibilità edilizia e di compatibilità di personale, ha creato problemi non solvibili in tempi rapidissimi. È stato costituito un gruppo di studio multidisciplinare" ed è emerso che "su 189 istituti penitenziari solo 32 hanno confermato spazi idonei allo scopo, previa attuazione ingenti e corposi interventi strutturali, gli altri 157 istituti hanno dichiarato di non avere a disposizione spazi adeguati". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time alla Camera, in merito al diritto all'affettività delle persone detenute. Il guardasigilli ha infine commentato: "miracoli non ne possiamo fare".
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