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Conclave, cosa i cardinali chiedono al nuovo Papa

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Conclave, cosa i cardinali chiedono al nuovo Papa

Il ruolo della Chiesa, l'impegno di pace, basta scandali e abusi

06 maggio 2025, 18:28

di Fausto Gasparroni

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I cardinali nella Cappella Sistina - RIPRODUZIONE RISERVATA

I cardinali nella Cappella Sistina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il mandato missionario ed evangelizzatore della Chiesa. L'impegno per la pace e il dialogo con le altre fedi, contro la polarizzazione nella società contemporanea e nello stesso mondo cattolico. Continuità col pontificato di Francesco. Vicinanza ai poveri e agli esclusi. Lotta contro gli scandali finanziari e gli abusi sessuali. Sono tra le 'richieste' rivolte al futuro Papa dai cardinali elettori e non, emerse nelle congregazioni generali, che hanno contribuito anche a tracciarne un identikit, individuando le 'sfide' da affrontare e le qualità che il nuovo Pontefice dovrà avere affinché ci siano risposte efficaci. Un contributo variegato, quello dei porporati nelle 12 sessioni pre-Conclave, che ha condiviso prospettive diverse ed esperienze caratterizzate dai contesti dei vari continenti.

LA MISSIONARIETA' E L'EVANGELIZZAZIONE - Nelle riunioni si è parlato più volte di evangelizzazione, con insistenza "sulla necessaria coerenza tra l'annuncio del Vangelo e la testimonianza concreta della vita cristiana". Più interventi hanno evidenziato "l'urgenza di comunicare il Vangelo in modo efficace a tutti i livelli della vita ecclesiale, dalle parrocchie alla Curia, ricordando che la testimonianza dell'amore reciproco è il primo annuncio, come ricorda il Vangelo". Il duplice compito della Chiesa è "vivere e testimoniare la comunione al proprio interno, e promuovere la fraternità nel mondo". Rimarcata "la natura missionaria della Chiesa: che non si deve ripiegare su sé stessa, ma accompagnare ogni uomo e ogni donna verso l'esperienza viva del mistero di Dio".

IL GIUBILEO E IL SINODO, LA CHIESA NON SIA AUTOREFERENZIALE - Più volte richiamato il valore della sinodalità, in sinergia con la collegialità episcopale, "come espressione di corresponsabilità differenziata". Il cammino del Sinodo è "espressione concreta di un'ecclesiologia di comunione, nella quale tutti sono chiamati a partecipare, ascoltare e discernere insieme". La sinodalità viene declinata anche "nella sua relazione con la missione", e col "superamento del secolarismo". Non sono mancati riferimenti al Giubileo e "al desiderio che il prossimo Papa abbia uno spirito profetico, capace di guidare una Chiesa che non si richiuda in sé stessa, ma sappia uscire e portare luce a un mondo segnato da disperazione". Si è consapevoli, insomma, "del rischio che la Chiesa diventi autoreferenziale e perda la sua rilevanza se non vive nel mondo e con il mondo".

LE FINANZE VATICANE - La settima congregazione si è incentrata sulla situazione economica e finanziaria della Santa Sede. il card. Marx, coordinatore del Consiglio per l'economia, ha posto l'accento sul deficit - si parla di 70 milioni di euro, ma le cifre non sono ufficiali -, presentando un quadro di sfide e criticità, con proposte "orientate alla sostenibilità", e ribadendo "l'importanza che le strutture economiche continuino a sostenere stabilmente la missione del Papato". Altri interventi da parte dei cardinali Farrell sull'attività del Comitato per gli Investimenti, Schoenborn sullo Ior, Vergez su lavori di ristrutturazione di edifici dello Stato vaticano, Krajewski sull'impegno dell'Elemosineria.

GLI SCANDALI, GLI ABUSI, LE VOCAZIONI - "Contro-testimonianza" è il termine usato per temi come gli abusi sessuali e gli scandali finanziari: capitoli affrontati "come una ferita da mantenere aperta, affinché resti viva la consapevolezza del problema e si possano individuare percorsi concreti per la sua guarigione". E anche il nodo delle vocazioni sacerdotali e religiose è stato messo "in rapporto al rinnovamento spirituale e pastorale della Chiesa".

LE GUERRE, LA POLARIZZAZIONE NELLA SOCIETA' E NELLA CHIESA - Grande "sofferenza" e "preoccupazione" è stata espressa per la "polarizzazione all'interno della Chiesa" e le "divisioni nella società". Tra le sfide, "la cura del creato, la guerra, la frammentazione del mondo", "il servizio della Chiesa e del Pontefice alla causa della pace". Sulle guerre in atto, toccanti i toni "segnati dalla testimonianza diretta di cardinali provenienti da regioni colpite da conflitti".

ACCOMPAGNARE I MIGRANTI, DIFENDERE I POVERI - Parlando di "etnicismo" nella Chiesa e nella società, toccato il tema della migrazione, "riconoscendo nei migranti un dono per la Chiesa, ma anche sottolineando l'urgenza di accompagnarli e sostenere la loro fede nei contesti di mobilità e cambiamento". Messo in evidenza "il ruolo fondamentale della Caritas, chiamata non solo a soccorrere, ma a difendere i poveri, testimoniando la giustizia del Vangelo".

I RICONOSCIMENTI A FRANCESCO - Ricordati "con gratitudine" il magistero di papa Francesco e i processi avviati sotto il suo pontificato, "sottolineando la responsabilità di proseguirli e custodirli". L'evangelizzazione era "il cuore del pontificato": "una Chiesa comunione fraterna ed evangelizzatrice, capace di parlare soprattutto alle nuove generazioni". Rievocata la toccante preghiera nei giorni del Covid, "una porta aperta di speranza nel tempo della paura".

COME DEV'ESSERE IL NUOVO PAPA - Il profilo: "una figura che sia presente, vicina, capace di fare da ponte e guida, di favorire l'accesso alla comunione a un'umanità disorientata e segnata dalla crisi dell'ordine mondiale. Un pastore vicino alla vita concreta delle persone". Ribaditi poi "l'impegno e la responsabilità dei cardinali nel sostenere il nuovo Papa, chiamato a essere un vero pastore, una guida che sappia andare oltre i confini della sola Chiesa cattolica, promuovendo il dialogo e la costruzione di rapporti con altri mondi religiosi e culturali".

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