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Bandiere peruviane e ricordi, 'Chiclayo è qui'

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Bandiere peruviane e ricordi, 'Chiclayo è qui'

'Si preparava la olazione da solo'. In piazza chi lavorò con lui

CITTA DEL VATICANO, 11 maggio 2025, 19:52

Maria Elena Marsico

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Bandiere peruviane e ricordi,  'Chiclayo è qui ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Bandiere peruviane e ricordi, 'Chiclayo è qui ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Magliette bianche e rosse, cappellini dello stesso colore, palloncini a forma di cuore, bandiere ovunque. E quella frase ripetuta più volte, da tanti: "Papa Leone è di Chiclayo, sarà per sempre del Perù".

 

Tantissimi cittadini del Paese sudamericano hanno affollato piazza San Pietro per assistere al primo Regina Caeli del pontefice dalla Loggia delle benedizioni. Tutti animati da una gioia incontenibile, con le bandiere tra le mani, agitate verso il cielo e davanti alle telecamere, come se si stesse celebrando la vittoria ai mondiali di calcio."Viva il Papa, viva", il coro scandito più volte dai peruviani capaci di trascinare tantissimi, tra la folla, in un entusiasmo collettivo. Mentre su uno striscione bianco, tra le diverse bandiere appoggiate alle transenne, si leggeva la scritta rossa: "Chiclayo presente", la città dove Leone XIV è stato vescovo. Dietro, un gruppo di venti persone originarie della città peruviana, romani ormai d'adozione o arrivati nella Capitale proprio per vedere da vicino il nuovo Papa "di Chiclayo". "Ha anche la cittadinanza peruviana", hanno ricordato con orgoglio i fedeli che si sentono vicini a Prevost.

 

Il nipote di Fabiola, Carlos, che però non è in piazza, è stato cresimato proprio da Leone XIV quando era vescovo. "Dopo l'annuncio mi ha detto che gli sembrava uscisse il cuore dal petto per la felicità. È stato emozionante e inaspettato per tutti noi", ha raccontato la donna, mentre alternava cori dedicati al pontefice. "Ispira molta nobiltà d'animo, è molto buono e umile", ha aggiunto poi Maruja che ha finito di preparare lo striscione con la scritta rossa alle 2 del mattino. Ad agitare in piazza la bandiera del Perù, anche Maria Verona. Insieme a sua sorella Maria Antonietta e ad altri suoi connazionali, esultava e gioiva per Leone XIV, il Papa che nei suoi racconti è ancora "Monsignor Robert". Il vescovo, poi cardinale, conosciuto a Lima dove la donna per sei anni ha lavorato con gli agostiniani. Maria, che vive a Roma da due anni, conserva, infatti, un "ricordo bellissimo" di Prevost. Un uomo "sensibile e umile che si preparava da solo la colazione", ha raccontato. L'ultima volta lo ha incontrato, dopo ben dieci anni, a ottobre, in occasione della messa del Signore dei miracoli a San Pietro. "Gli ho detto che era dimagrito e quando gli ho chiesto se gli mancasse la cucina peruviana mi ha detto di sì", l'altro ricordo di Maria Verona che si aspettava potesse diventare Papa perché "se lo meritava".

 

"E' una persona abituata a stare con il popolo", hanno aggiunto Jimmy e Marina che hanno incontrato Leone XIV in diverse occasioni in Perù. Chi arriva da Chiclayo, infatti, è difficile non abbia avuto contatti con Prevost. E il ritratto che emerge nei racconti dei sudamericani in piazza - per cui il pontefice è più peruviano che statunitense - è uguale e ricorrente per tutti: un uomo 'umile e generoso' capace di 'privarsi di qualcosa pur di donarla agli altri'".   

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