Una chiesa inserita nella realtà, che "cavalca la dimensione nuova della realtà tecnologica e dell'intelligenza artificiale", ma che miri al "recupero della dottrina sociale per una nuova dignità della persona". E' l'intendimento di papa Leone XIV secondo il teologo Ettore Malnati che ipotizza una chiesa "non ingessata", con qualche "paludamento "in meno.
"Il nome scelto, Leone XIV, è un riferimento alla "Rerum novarum", la dottrina sociale. Il cambiamento socioeconomico fu all'origine di quella enciclica quindi penso che si darà attenzione ad economia e socialità, al mondo del lavoro, bisognoso di recuperare una dignità non legata solo al profitto ma alla persona", spiega Malnati. Dal discorso di ieri emerge uno sguardo in avanti: nuova rivoluzione industriale e IA. "Credo intenda cavalcare una dimensione nuova, della realtà tecnologica e dell' intelligenza artificiale ma in una prospettiva di inserimento nella realtà in base al criterio antropologico che viene dal Vangelo -spiega- La posizione marxista voleva arginare il liberalismo eccessivo, Leone sottolinea non la classe del proletariato ma la persona inserita nel lavoro. Qui recupera la dottrina sociale: entrare nella storia in una società orientata alla persona non al capitale".
"Studium fidei che presiedo fu la prima associazione cattolica a porsi, laicamente, domande sull'IA buttata in rete, ne uscì la 'Carta di Trieste' per il retto uso, per salvaguardare l'umanesimo etico degli algoritmi", aggiunge Malnati. Sul tema delle migrazioni potrebbe pesare l'essere figlio di migranti e dare così "prospettive di qualità per tutti su temi come l'accoglienza su cui si registrano nella politica alcune chiusure". "La posizione di Prevost è equilibrata e filosofica, più sulla linea di Francesco che di Trump, con il quale ebbe qualche tensione. Non può chiudere le porte a nessuno ma non appoggerà i muri; ha parlato di ponti. La chiesa non va a gamba tesa contro il mondo ma la accompagna, non è ipercritica ma fraternamente si muove per il bene comune. Leone XIV è uomo di pensiero: non ha rigidità ma non butterà via il patrimonio cattolico, piuttosto lo libererà da un certo integralismo", spiega. "La chiesa, nonostante qualche paludamento della tradizione sarà orientata all'attenzione delle realtà religiose, antropologiche, interculturali, non in modo ingessato. Leone XIV presenta il volto, senza ostentazione ma in funzione dialogica e per l'incontro, quindi anche per l'intesa", conclude Malnati.
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