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Bodo da cenerentola a star, e Norvegia sfida l'Italia

Bodo da cenerentola a star, e Norvegia sfida l'Italia

Parla il ds: "Noi programmiamo. Haaland? non è l'unico campione"

ROMA, 18 aprile 2025, 16:11

Redazione ANSA

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L 'errore di Taty Castellanos dal dischetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'errore di Taty Castellanos dal dischetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non solo Herling Haaland, stella del Manchester City, ma ora anche il Bodo Glimt che ha eliminato la Lazio dall'Europa League e ha conquistato per la prima volta per una squadra norvegese le semifinali di una coppa europea.

E un avvertimento per la Nazionale di Luciano Spalletti che affronterà la Norvegia il 6 giugno: non è più la "cenerentola" del calcio europeo. Un evento per il paese scandinavo al punto che anche il premier, Jonas Gahr Stoere,si è congratulato con la squadra: "E' una cosa enorme", ha detto in un messaggio al club.

Il successo della squadra scandinava, culminato con la vittoria ai rigori all'Olimpico, è frutto di un lavoro decennale. Investimenti in infrastrutture e programmazione con calciatori locali. Ne è convinto Håvard Sakariassen, direttore sportivo del Bodo, che ne parla con l'ANSA. "Il segreto? La risposta è semplice: un forte impulso all'interno del club per il miglioramento costante, una ricerca incessante di sviluppo e prestazioni. Abbiamo lavorato duramente per costruire una cultura sportiva che supporti questa mentalità. La continuità nel nostro staff è stata anche un fattore importante".

Protagonista della serata il portiere Nikita Kaikhin, russo di nascita con possibilita' di diventare norvegese. "Quando ho parato il rigore a Castellanos, non mi ero reso conto che eravamo in semifinale: l'ho capito solo dalla corsa pazza verso di me di tutta la squadra".

Ma Kaikhin e' un'eccezione, in una squadra al 9o% autoctona "Poniamo grande enfasi sulla costruzione di una mentalità in cui tutti sono pienamente impegnati per il team. Per noi, è naturale guardare principalmente all'interno di un contesto norvegese/ scandinavo quando si reclutano i calciatori e lo staff. Non è una strategia deliberata - spiega Sakarassien - avere solo quattro giocatori stranieri, ma quelli che abbiamo portato sono quelli che hanno riempito le caselle giuste. I giocatori scandinavi non sono necessariamente a buon mercato, quindi l'economia non è il fattore principale. Cerchiamo giocatori che si adattano al nostro concetto di calcio".

Il calcio norvegese, sottolinea il dirigente "negli ultimi anni ha fatto un percorso molto positivo. I nostri club sono stati competitivi in Europa e abbiamo anche prodotto giocatori di livello mondiale. Il nostro futuro mi sembra molto luminoso". Che passa per talenti come Odergaard dell'Arsenal, Sorloth dell'Atletico Madrido,o "talenti con potenziale come Nusa e Bobb". L'Italia di Spalletti e' avvisata, al netto delle condizioni base differente: la Norvegia arriva al 6 giugno con un calendario diverso, dettato dalle pause invernali, e uno stato di forma ottimale.

"Ma sul fatto che la pausa ci aiuti, Non sono d'accordo. In realtà la nostra struttura stagionale significa che praticamente non abbiamo pause reali. Il modo in cui è impostato ora fa sì che giochiamo a calcio in ogni mese dell'anno. E' cosi' più o meno dal 2021. In realtà direi il contrario: è uno svantaggio nel tempo, in quanto non ci sono periodi di riposo estesi durante tutto l'anno". Quanto a Norvegia-Italia, Sakarassien ha una sola certezza: "Sara' una sfida davvero interessante". 

 



   

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