Poco più di un anno fa, fine febbraio 2024, del nuovo Sliding Centre di Cortina per le Olimpiadi 2026 non esisteva neanche un centimetro.
Tredici mesi dopo la pista da bob 'Eugenio Monti', edizione 2025, è una realtà: 1730 metri di toboga ghiacciato (1749 complessivi), con 16 curve e pendenze riammodernate, un dislivello di 110 metri, accelerazione 140 km/orari, che ora aspetta solo l'ok definitivo del Cio.
Dopo questo passo, la strada per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 dovrebbe essere senza ostacoli. Il ministro delle infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini spargeva sorrisi come non mai oggi durante la cerimonia di inaugurazione dello Sliding Centre cortinese, col palco allestito davanti ad una delle nuove curve.
Un tour de force quello della nuova 'Monti', condito da polemiche degli ambientalisti, ma anche dei partiti di opposizioni al centrodestra, sullo spreco di denaro e i danni alla natura, per le centinaia di alberi del bosco di Ronco abbattuti per far strada al cantiere. (saranno piantumate nuove piante in aree diverse).
Salvini e i governatori leghisti Luca Zaia, per il Veneto, e Attilio Fontana, per la Lombardia, si sono giocati l'all in. Il rischio che il tracciato non facesse in tempo a veder la luce - con le forche caudine del Cio, "entro marzo 2025" - era grosso. Ma alla fine, dopo un bando di gara andato deserto, il governo è riuscito a convincere una delle più grandi imprese italiane, la Pizzarotti, a raccogliere la sfida. Certo, a condizioni contrattuali più favorevoli: il bando di gara iniziale, 81 milioni, era salito nel frattempo a 118,4 milioni, con la sicurezza di portare a casa subito il 30% di anticipo sull'importo di contratto. Inoltre, essendo un appalto per un opera pubblica coperto da fondi statali, la pista sarebbe stata costruita in ogni caso, Olimpiadi o no.
Il tutto, grazie alla regia della Simico (la società per le infrastrutture olimpiche creata dal Governo), e del suo amministratore delegato, Fabio Saldini, che ha passato l'ultimo anno, caschetto in testa, tra i cantieri dell'area di Ronco. "Siamo riusciti a completare l'impianto, per consentire le discese, in trecento giorni: non è stato un miracolo, ma questo è l'esito di un lavoro programmato e compiuto nei tempi previsti", ha commentato Saldini, commissario di governo per le opere olimpiche.
Da ieri, venerdì 24 marzo, a sabato 29 marzo l'impianto sarà sottoposto alla pre-omologazione: circa 150 tra atleti, allenatori e tecnici della federazione internazionale di bob e skeleton dovranno verificare, con una serie di discese, che le misure di sicurezza e i parametri sportivi siano rispettati. La prossima settimana sarà la volta dei test della squadra nazionale italiana di bob. I primi atleti sono scesi a velocità vertiginose lungo i 1750 di ghiaccio della nuova 'Monti' hanno parlato di una pista bella, tecnica e velocissima. Il cantiere di Ronco, sul quale hanno lavorato oltre 130 operai, andrà avanti fino al 5 novembre 2025, quando tutto dovrà essere completato. Per Salvini l'inaugurazione è stata anche l'occasione per richiamare i conflitti internazionali e tavoli di pace in corso: "Spero che questa pista di Cortina, che ha unito i territori - ha detto - unisca l'anno prossima anche i paesi, e che le Olimpiadi 2026 siano le prime in cui si vedranno scendere sulle piste da sci e sulle quelle da bob atleti ucraini e atleti russi. Perché lo spirito olimpico si fonda sulla pace".
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