La storia degli Azzurri campioni d'Europa raccontata dal telecronista Rai Alberto Rimedio nel suo libro 'Euro 2020-Wembley si inchina all'Italia'.
Tra l'emozione del successo e la positività al Covid che gli ha tolto la gioia di poter raccontare la finale di Londra.
La presentazione è
avvenuta stamane al salone d'onore del Coni alla presenza
illustre del presidente del Coni Giovanni Malagò e del
presidente della Figc Gabriele Gravina. "Scrivere il libro è
stato rielaborare tutto - ha ricordato Rimedio - Quando ho
saputo che non avrei potuto fare la finale, questa amarezza è
stata fortemente attenuata perché ho ricevuto un'ondata di
solidarietà. Ho passato i primi tre giorni di isolamento
rispondendo a un'infinità di messaggi e chiamate". Il libro è
stata anche l'occasione per tornare a ricordare le imprese degli
azzurri: "Nel libro c'è una ricostruzione storica che conosco a
fondo perché all'alba del commissariamento mai scelta fu più
giusta che quella puntare all'epoca su Roberto Mancini", ha
raccontato Malagò.
"Sono stati tre anni di intenso lavoro - ha specificato
invece Gravina - di impegno attorno a un progetto altamente
significativo nel riconsegnare agli italiani un punto di
riferimento e un orgoglio di appartenenza ai colori azzurri.
Particolarmente toccante, il capitolo in cui Rimedio racconta
Paolo Rossi, al quale avrebbe voluto dedicare l'Europeo in
diretta: "Paolo stimava molto Alberto - ha ricordato Federica
Cappelletti, moglie di Paolo Rossi - diceva che è un ragazzo
pulito, divertente. Tra i due c'era questa grande amicizia. Ho
rivisto Paolo nel capitolo che gli hai dedicato e ho pianto". Lo
stesso autore del libro ha ribadito il suo appello affinché lo
stadio Olimpico possa essere dedicato al grande Pablito.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA