Per quest'anno al traforo del Monte
Bianco si prospetta una nuova chiusura totale di 15 settimane
per lavori di risanamento della volta, da inizio settembre a
metà dicembre: "Molto probabilmente, il periodo di chiusura
della galleria sarà analogo a quello individuato per il 2024 e
già per il 2023. La scelta è conseguente alle indicazioni
fornite dal gestore, il quale ha evidenziato come il periodo di
riferimento sia quello che nell'anno impatta in maniera minore
sul traffico locale e turistico". Così il presidente della
Regione, Renzo Testolin, durante l'incontro convocato per
condividere i risultati degli studi commissionati ad Arpa Vda e
all'UniVda sugli impatti delle chiusure del traforo sul
territorio valdostano.
Per Testolin "è fondamentale un confronto senza pregiudizi,
che contempli anche l'eventuale soluzione di perforazione di una
seconda canna sotto il Monte Bianco, come già è avvenuto per il
Fréjus; una soluzione che sarebbe garanzia di migliore
sicurezza, ma anche di maggiore attenzione all'ambiente, se si
accetta il principio che una nuova galleria non debba comunque
comportare l'aumento significativo dei flussi di mezzi pesanti,
né minare lo sviluppo dei progetti di nuove reti ferroviarie e
di intermodalità dei trasporti commerciali ".
"Rimane il fatto che un impatto c'è e ci sarà comunque - ha
evidenziato Testolin -, soprattutto in termini di incertezza del
collegamento transfrontaliero che, per quanto riguarda la Valle
d'Aosta, sicuramente limita le possibilità di collaborazione con
le comunità dell'alta Savoia e di certo non favorisce le
attività economiche locali e il loro sviluppo".
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