"La morte non è la fine
di tutto, ma l'inizio di qualcosa. È un nuovo inizio, come
evidenzia saggiamente il titolo, perché la vita eterna, che chi
ama già sperimenta sulla terra dentro le occupazioni di ogni
giorno, è iniziare qualcosa che non finirà. Ed è proprio per
questo motivo che è un inizio 'nuovo', perché vivremo qualcosa
che mai abbiamo vissuto pienamente: l'eternità". E' la
"consolante certezza" espressa da papa Francesco in un testo
inedito che esce all'indomani della sua morte, la prefazione al
libro del cardinale Angelo Scola, "Nell'attesa di un nuovo
inizio. Riflessioni sulla vecchiaia", pubblicato dalla Lev
(Libreria Editrice Vaticana).
Francesco dice di aver "letto con emozione queste pagine
uscite dal pensiero e dall'affetto di Angelo Scola, caro
fratello nell'episcopato e persona che ha rivestito servizi
delicati nella Chiesa, ad esempio nell'essere stato rettore
della Pontificia Università Lateranense, in seguito patriarca di
Venezia e arcivescovo di Milano". "Già nella scelta della parola
con cui si auto-definisce, 'vecchio', trovo una consonanza con
l'autore", scrive ancora del card. Scola, che tra l'altro fu il
suo 'rivale' nel Conclave del 2013, quello della propria
elezione a Papa.
"Sì, non dobbiamo aver paura della vecchiaia - prosegue nella
prefazione all'agile volumetto (70 pagine) in libreria da
giovedì -, non dobbiamo temere di abbracciare il diventare
vecchi, perché la vita è la vita ed edulcorare la realtà
significa tradire la verità delle cose". Secondo il Pontefice
scomparso, "restituire fierezza a un termine troppo spesso
considerato malsano è un gesto di cui esser grati al cardinale
Scola". "Perché dire 'vecchio' non vuol dire 'da buttare', come
talvolta una degradata cultura dello scarto porta a pensare.
Dire vecchio, invece, significa dire esperienza, saggezza,
sapienza, discernimento, ponderatezza, ascolto, lentezza… Valori
di cui abbiamo estremamente bisogno!", aggiunge.
"È vero, si diventa vecchi, ma non è questo il problema -
osserva Bergoglio -: il problema è come si diventa vecchi. Se si
vive questo tempo della vita come una grazia, e non con
risentimento; se si accoglie il tempo (anche lungo) in cui
sperimentiamo forze ridotte, la fatica del corpo che aumenta, i
riflessi non più uguali a quelli della nostra giovinezza, con un
senso di gratitudine e di riconoscenza, ebbene, anche la
vecchiaia diventa un'età della vita, come ci ha insegnato Romano
Guardini, davvero feconda e che può irradiare del bene".
Il Papa rileva come Scola evidenzi "il valore, umano e
sociale, dei nonni. Più volte ho sottolineato come il ruolo dei
nonni sia di fondamentale importanza per lo sviluppo equilibrato
dei giovani, e in definitiva per una società più pacifica.
Perché il loro esempio, la loro parola, la loro saggezza possono
instillare nei più giovani uno sguardo lungo, la memoria del
passato e l'ancoraggio a valori che perdurano". "Dentro la
frenesia delle nostre società, spesso votate all'effimero e al
gusto malsano dell'apparire, la sapienza dei nonni diventa un
faro che brilla, rischiara l'incertezza e dà la direzione ai
nipoti che possono trarre dalla loro esperienza un 'di più'
rispetto al proprio vivere quotidiano", sottolinea.
Inoltre, le parole che l'autore "dedica al tema della
sofferenza, che spesso si instaura nel diventare vecchi, e di
conseguenza alla morte, sono gemme preziose di fede e di
speranza". E "proprio la conclusione di queste pagine di Angelo
Scola, che sono una confessione a cuore aperto di come egli si
stia preparando all'incontro finale con Gesù". "Con queste
pagine tra le mani - conclude Francesco - vorrei idealmente
compiere di nuovo lo stesso gesto che feci appena indossato
l'abito bianco da Papa, nella Cappella Sistina: abbracciare con
grande stima e affetto il fratello Angelo, ora, entrambi più
vecchi di quel giorno di marzo del 2013. Ma sempre accumunati
dalla gratitudine verso questo Dio amoroso che ci offre vita e
speranza in qualunque età del nostro vivere".
Il testo è datato "Città del Vaticano, 7 febbraio 2025", cioè
una settimana prima del ricovero del Papa al Policlinico
Gemelli.
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