Le Borse europee restano in rosso a
metà seduta con gli investitori preoccupati per gli effetti di
lungo periodo dei dazi sull'economia mentre si diradano le
scommesse su un taglio dei tassi da parte della Fed, che domani
tornerà a riunirsi. Preoccupa anche la Germania, dove Friedrich
Merz non è riuscito ad ottenere la maggioranza necessaria a
farsi eleggere cancelliere in Parlamento alla prima votazione.
Francoforte, il cui rilancio passa dalla spesa per
investimenti promessa da Merz, è così la Borsa più debole
(-1,2%), seguita da Parigi (-0,7%), Milano (-0,3%) e Londra
(-0,2%). In rosso i future su Wall Street con il Nasdaq che cede
lo 0,9% e l'S&P 500 lo 0,7% mentre Ford e Philips, che hanno
quantificato gli impatti dei dazi sui loro utili, riaccendono le
preoccupazioni sulla guerra commerciale.
Deboli anche i bond, con i rendimenti in rialzo di un paio di
punti base sia per i Bund che per i Btp, mentre lo spread si
muove attorno a 109 punti base mentre si allontana la
prospettiva di un nuovo taglio dei tassi da parte della Fed,
dopo che l'indice Ism dei servizi è salito ieri negli Usa oltre
le attese.
A Piazza Affari soffrono Iveco (-3,5%) e Stellantis (-2,1%),
così come Intesa (-2,1%), che ha pubblicato i conti del primo
trimestre, e Diasorin (-2,1%). Giù anche Stm (-1,7%), Leonardo
(-1,5%) e Banco Bpm (-1,5%), con l'offerta di Unicredit (-0,3%)
sempre più in bilico. In spolvero, invece, Amplifon (+2,7%), A2A
(+1,2%) e Mediobanca (+1%), impegnata a cercare di convincere
azionisti e governo della bontà della sua offerta per Banca
Generali (+0,8%) alla vigilia del cda del Leone (+0,1%) che
inizierà l'iter per la valutazione dell'ops.
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