(di Francesca Pierleoni) Cambia il
contesto, ma ''l'italiano medio è alla base sempre quello, in
lui c'è quell'equilibrio strano tra voglia di cambiare le cose e
assoluto menefreghismo''. Ne è convinto Maccio Capatonda comico
multimediale (dalla radio al web, passando per piccolo e grande
schermo), che sul tema ha ironizzato nel suo esordio da regista
e protagonista, intitolato appunto Italiano medio (2015). Ora è
sul set della sua opera seconda, la commedia 'Omicidio
all'italiana' con l'abituale 'complice', Luigi Luciano, alias
Herbert Ballerina e Sabrina Ferilli, di cui sono appena uscite
le prime foto online. Il film, prodotto da Marco Belardi per
Medusa, sarà in sala nel 2017. Nel film, che ha nel cast anche
un altro suo amico e collaboratore, Ivo Avido (Enrico Venti),
con Antonia Truppo e Fabrizio Biggio, tutto parte da uno strano
omicidio che sconvolge la vita sempre uguale dello sperduto
Acitrullo, nell'entroterra abruzzese. Quale occasione migliore
per il sindaco (Capatonda) e il suo vice (Ballerina) per far
uscire dall'anonimato il paesino? Oltre alle forze dell'ordine
infatti, accorrerà una troupe del famigerato programma
televisivo "Chi l'acciso?", condotto da Donatella Spruzzone
(Ferilli). In 'Italiano medio' ''ho ironizzato molto sui media -
ha spiegato Capatonda qualche mese fa all'ANSA durante Giffoni
Experience - mentre Omicidio all'italiana racconta più che altro
una contaminazione. Quella che capita in un paese privo di
'contagi' della modernità dove di colpo arriva una botta di vita
pazzesca''. Si fa satira "anche sulla tecnologia, sulla
contemporaneità, sulla ricerca di identità che può essere di un
luogo come di una persona''. Capatonda è inoltre in onda dal 26
ottobre in esclusiva su Infinity con la sua nuova sitcom da
regista e protagonista, Mariottide, sempre con Ballerina,
prossimo anche al debutto da protagonista in assolo, nella
commedia Quel bravo ragazzo di Enrico Lando, nelle sale dal 17
novembre. In Mariottide il protagonista è un cantante
neomelodico squattrinato che cerca di celare la sua condizione
di povertà a Fernandello, un ragazzo un po' ritardato, trovato
per caso in un cassonetto all'età di 30 anni. "Mi piace
definirlo un eroe post modesto, che cerca di destreggiarsi in
questa Italia piena di ladroni e furfanti'' ha spiegato
l'attore, che il 30 ottobre sarà con Ballerina a Lucca Comics
per una masterclass 'post modesta'.
L'abruzzese Capatonda, all'anagrafe Marcello Macchia, classe
1978, ha iniziato la sua collaborazione con Ballerina ''quando
Luigi è venuto a fare l'operatore per i primi filmati che
realizzavo insieme a Ivo Avido... poi è tornato come autore, ed
è diventato il mio sparring partner di idee''. L'esordio di
Italiano medio (quattro milioni di euro al botteghino e critiche
contrastanti), non ha lasciato Capatonda indenne: ''lì per lì
ero rimasto male per le recensioni negative, ma poi le ho
trovate quasi sempre giuste. Mentre le positive in genere
confermano quelle che già penso siano le potenzialità del mio
lavoro, le negative, sono molto utili per rimanere coi piedi per
terra e cercare di migliorarmi. Non mi sento mai arrivato''. Ha
debuttato da regista in commedia, ''ma avevo anche pensato a un
horror, un genere che amo da quando ero piccolo. Ho visto
Shining a cinque anni, Profondo rosso a sei. Tra i 13 e i 15
anni ho girato tre mediometraggi su Venerdì 13 ambientati a
Chieti''. Con i suoi film vorrebbe ''non solo far ridere, ma
anche comunicare qualcosa sul mondo che ci circonda''.
Qual'è il segreto per creare tanti tormentoni? ''Non pensare a
doverne fare uno, sennò non ti viene e mantenere la spontaneità,
non ragionare con troppa furbizia''.
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