Una nuova stella brilla sul
marciapiede dell'Hollywood boulevard: è quella dedicata
all'attore, doppiatore e sceneggiatore italiano Giancarlo
Giannini. A 80 anni e visibilmente emozionato, l'interprete ha
scoperto l'iconica piastrella con la stella rossa su cui è
inciso il suo nome a caratteri d'ottone questa mattina a Los
Angeles (le 22 in Italia). "Sono molto felice: questa stella da
oggi splenderà nel cielo. Ringrazio Hollywood, dove sono molto
amato, forse più che in Italia", ha detto. "La dedico a Lina
(Wertmüller), che mi guarda dall'alto e mi aspetta. Forse lassù
faremo altri film insieme, ancora più belli". Alla cerimonia
erano presenti anche i produttori Barbara Broccoli e Michael
Gregg Wilson, che l'hanno voluto in due capitoli della loro saga
su James Bond: 'Casino Royale' e 'Quantum of Solace'. "Te la
meriti questa stella, Giancarlo, razza di uomo affascinante,
bello e sexy che sei!", ha detto Wilson, mentre Broccoli teneva
la mano sulla spalla all'attore. Arrivata da Roma anche la vice
ministra alla Cultura Lucia Borgonzoni: "Un orgoglio per tutta
l'Italia è l'occasione per ricordare a noi stessi quanto valiamo
nel mondo. Per me è un interprete incredibile, ma di lui amo
soprattutto la voce". Borgonzoni è impegnata anche in un tour
per gli Studios per attrarre le produzioni statunitensi in
Italia. La produttrice Tiziana Rocca, direttrice del festival
Filming Italy Los Angeles, è stata una delle paladine della
candidatura dell'attore italiano presso la camera di commercio
di Hollywood che ogni anno sceglie a chi concedere questa
celebre onorificenza.: "È un sogno che diventa realtà. Giancarlo
non è un attore, è un mito". La nuova mattonella si trova
all'altezza del civico 6361 del celebre viale, a pochi passi
dall'incrocio con Vine Street, dove a partire dagli anni 20,
aprirono i primi Studios dell'epoca d'oro di Hollywood. Si
tratta della stella numero 2.752, la 16/a che viene dedicata a
un artista italiano, ma solo la seconda per un attore uomo.
Prima di Giannini, l'avevano concessa solo a Rodolfo Valentino,
nel 1960: "Lui per il cinema muto, io per quello sonoro. Mi
sembra una splendida accoppiata!", ride l'attore parlando con
l'ANSA.
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