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Lou Reed e David Bowie rivivono in
due mostre fotografiche, a Taranto e Terni, organizzate dalla
bolognese Ono Arte. Al MarTa-Museo archeologico nazionale il
Medimex presenta dal 14 giugno al 16 luglio 'Perfect Day. Lou
Reed e la New York di Andy Warhol': a dieci anni dalla
scomparsa, la mostra ripercorre la storia di uno dei cantautori
più crudi e poetici della scena musicale internazionale.
Newyorkese purosangue, Reed con i suoi Velvet Underground,
fondati a metà anni '60 insieme al compositore John Cale,
rivoluzionò i dettami della musica popolare - gettando le basi
per quell'estetica nichilista che anni dopo sarebbe stata
ribattezzata Punk - ma soprattutto contribuì a introdurre nel
mondo della cultura pop tematiche come le droghe pesanti, la
bisessualità e la transessualità, l'ambiguità e il mito degli
ultimi e dei diseredati ai margini della ricca società Usa. I
Velvet Underground non nascono solo dalla mente di Lou Reed, ma
anche da quella di Andy Warhol, "re della pop art", che non crea
solo quadri, serigrafie e film ma anche opinioni, costume e
spettacolo. La mostra comprende 55 foto, con le opere di
importanti fotografi internazionali, da Mick Rock a Steve
Schapiro, da Nat Finkelstein a Stephen Shore, Ronn Spencer, Adam
Ritchie e Allan Tannenbaum. Steve Schapiro sarà anche
coprotagonista, con David Bowie, della mostra 'America. Sogni.
Diritti', dal 29 giugno al 15 ottobre al Caos-Centro Arti
Opificio Siri di Terni. La Sala Carroponte ospiterà 70 scatti
che raccontano il sodalizio tra la pop star e il fotoreporter
che, attraverso la sua fotocamera, ha testimoniato la società
americana della seconda metà del secolo scorso. Nella Project
Room Ronchini verrà proiettato il documentario su Schapiro 'An
Eye On American Icons' con filmati d'archivio degli eventi
storici documentati dal fotografo, riprese e spezzoni dei set
dei film per i quali ha lavorato, testimonianze di attori come
Jodie Foster e Dustin Hoffman. Attraverso la capacità di
Schapiro di cogliere l'umanità̀ dei suoi soggetti, si potrà
riscoprire l'aspetto personale di uno dei grandi miti della
cultura popolare del XX secolo e di addentrarsi nel contesto
storico-culturale nel quale Bowie operava.
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