Un ragazzo intelligente, educato,
gradevole, divertente quando si può, serissimo quando corre,
assicura chi lo conosce bene. Dal surf sulle onde di Palma di
Maiorca alle curve mozzafiato della MotoGp Joan Mir è andato
davvero di corsa laureandosi campione del mondo della classe
regina a 23 anni e nella sorpresa generale, seppur in un anno
anomalo a causa del Coronavirus e dell'infortunio di Marc
Marquez. Un titolo quello di Mir che parla anche un po' italiano
grazie alla scommessa vinta da Davide Brivio alla Suzuki,
vecchia conoscenza delle due ruote tricolori legata in passato
al nome di Valentino Rossi. Dopo i primi anni di vista passati
perlopiù sulle spiagge di Maiorca a surfare, Mir scopre la
passione per le moto grazie a Jorge Lorenzo che lo porta in
pista dove comincia a correre e vincere molti campionati di
minimoto e minimotard dai 10 ai 12 anni sulla propria isola. Una
specie di terra benedetta per gli sportivi e non solo. A Maiorca
oltre a Lorenzo sono nati il compianto Luis Salom, Augusto
Fernandez, Izan Guevara e uscendo dal garage delle due ruote il
fuoriclasse del tennis Rafa Nadal. Mir comincia a fare sul serio
nel 2016 col Team Leopard (ma su una KTM) corre in Moto3 avendo
come compagni di squadra Fabio Quartararo e Andrea Locatelli
(campione SSP quest'anno), uno squadrone che lo porta nel 2017
(con Honda) a stravincere il titolo. Nel 2018 passa in Moto2 col
Team Marc VDS come compagno di Alex Marquez, il fratello di Marc
Marquez: fa tre podi e finisce sesto. L'attesa per la MotoGP
finisce nel 2019; dall'anno scorso sale in Suzuki come compagno
di Alex Rins grazie all'intuizione appunto di Brivio. La scorsa
si rivela una stagione difficile in cui Mir si fa anche male nei
test a Brno, ma il maiorchino capisce che deve addolcire il suo
stile e che deve essere più sereno e tranquillo senza l'ansia
del risultato. E quest'anno Mir matura di pari passo insieme
alla sua moto imparando ad aspettare e approfittando anche delle
sconfitte altrui riesce piano piano a raggiungere la vetta della
classifica con una sola vittoria e tanti piazzamenti sul podio.
Un trionfo quello di Mir salutato con grande rispetto anche da
Valentino Rossi con parole che dicono tutto di quello che è
riuscito a fare il giovane pilota della Suzuki: "Te lo sei
meritato - dice Rossi in collegamento diretto con Mir - vincere
il mondiale non è da tutti e al secondo anno non ancora di più,
goditi il momento, un abbraccio virtuale a te e Brivio".
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