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"Con un dolore profondo e immensa
tristezza la Fiorentina perde un suo punto di riferimento, una
figura che ha segnato la storia recente del club e che non sarà
mai dimenticata". Così la società viola ha annunciato la
scomparsa di Joe Barone ricoverato da domenica pomeriggio in
terapia intensiva all'ospedale San Raffaele di Milano dopo
l'attacco cardiaco che lo aveva colpito qualche ora prima della
partita di campionato con l'Atalanta, a Bergamo. Le condizioni
del direttore generale viola, che avrebbe compiuto 58 anni
domani, sono apparse subito molto gravi: le funzioni vitali
erano sostenute dalle macchine e le speranze di ripresa erano
minime. La scomparsa di Barone, dirigente che in pochi anni ha
saputo lasciare un segno, ha lasciato senza parole non solo
l'ambiente viola e Firenze ma anche tutto il mondo del calcio.
Al suo fianco, da subito, la moglie Camilla raggiunta ieri dai
figli Pietro (con la moglie e il piccolo Giuseppe Tommaso, il
nipotino di uno anno del dirigente), Salvatore, Giuseppe e
Gabriella partiti subito dagli Usa. Domani mattina arriverà a
Firenze con un volo privato il presidente della Fiorentina,
Rocco Commisso, per dare l'ultimo saluto ad un amico prima che
ancora che ad uno dei suoi manager più stimati e fidati. Una
collaborazione nata alcuni anni fa negli Stati Uniti dove
entrambi si erano trasferiti da bambini con le loro famiglie:
dopo gli studi e una carriera nel settore finanziario Barone era
entrato nell'azienda di Commisso, la Mediacom, poi nel club dei
New York Cosmos quindi alla Fiorentina quando il magnate
italo/americano l'aveva acquistata dai Della Valle. In pratica
Barone era l'uomo che rappresentava Commisso nel calcio, molto
più di un braccio destro, tanto da aver seguito fin da subito il
progetto del Viola Park, il grande centro sportivo della
Fiorentina. Proprio lì, domani, dalle 9 alle 21, verrà allestita
la camera ardente. Poi sarà Pozzallo, il paese in provincia di
Ragusa dove era nato Barone, a rendere omaggio al concittadino
con un'altra camera ardente e una messa sabato. I funerali si
terranno invece a New York dove risiede la famiglia del
dirigente. Nel suo ricordo la Figc ha predisposto un minuto di
raccoglimento prima delle partite in programma questo fine
settimana e il prossimo, comprese quelle della A femminile. Per
tutta la giornata si sono susseguiti tantissimi i messaggi di
cordoglio da parte del mondo del calcio e delle istituzioni.
"Hai migliorato il mondo del calcio" lo ha ricordato il
presidente della Fifa, Gianni Infantino. "Il calcio italiano
perde un dirigente preparato competente e appassionato, io perdo
un amico", ha detto il presidente federale, Gabriele Gravina,
che ha appreso la notizia sul volo che sta portando la Nazionale
negli Usa. "Il nuovo stadio per il club era un pensiero fisso di
Joe, mi auguro che questo prenda corpo per dare un senso a
questa scomparsa prematura" ha dichiarato il ministro per lo
sport e i giovani, Andrea Abodi. "Nei suoi anni alla guida della
Fiorentina ha saputo esprimere passione, competenza e visione.
Ci mancherà molto" ha affermato il presidente della Lega serie
A, Lorenzo Casini. Rientrerà subito da Bruxelles per recarsi
direttamente domani alla camera ardente il sindaco di Firenze
Dario Nardella. "Siamo increduli e pieni di dolore". Quindi i
messaggi di tutti i club, dalla Juventus al Torino, dal Milan
all'Inter, dalla Roma alla Lazio, dal Napoli al Cagliari. Poi
l'Udinese, l'Empoli, il Verona, la Salernitana, l'Atalanta, il
Bologna, il Monza, il Frosinone. Affranti tutti i dirigenti
viola e il tecnico Vincenzo Italiano dopo questi giorni
trascorsi all'ospedale accanto a Barone. Addolorati i giocatori.
"Riposa in pace Joe, sempre nei nostri cuori" ha scritto Nico
Gonzalez. "Spero di regalarti insieme ai compagni qualcosa che
tanto sognavi", la promessa di Mandragora. Anche diversi ex
viola hanno ricordato Barone, fra questi Dusan Vlahovic: "Joe ci
ha lasciati troppo presto ma quel che ha fatto vivrà per sempre.
Grazie di tutto". Per la Fiorentina e i suoi tifosi, che in
questi giorni hanno esternato la loro vicinanza con striscioni e
striscioni, si rinnova il dolore nel mese di marzo: in questo
stesso mese, sei anni fa, scomparve il capitano Davide Astori.
Anche lui all'improvviso, anche lui tradito dal cuore.
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