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Il Verona espugna 2-1 l'Arechi di
Salerno e, con un turno d'anticipo, festeggia la matematica
permanenza in Serie A. Un'autentica impresa, quella centrata
dagli uomini di Baroni che, nonostante la rivoluzione di mercato
effettuata a gennaio, riescono a salvare la massima serie. Solo
amarezza, invece, per la Salernitana che, già retrocessa,
colleziona un'altra sconfitta, la 13esima casalinga. L'Arechi
prima del fischio d'inizio regala effetti speciali con la Curva
Sud che realizza una spettacolare scenografia sul tema
dell'appartenenza e dell'identità. È l'unica emozione per i
15mila cuori granata presenti in via Allende che, nell'arco dei
novanta minuti, assistono ad un monologo a tinte gialloblu. La
squadra di Baroni approccia in maniera veemente la partita e dà
subito l'impressione di avere la gara in pugno. Noslin,
schierato prima punta con Suslov, Folorunsho e Lazovic sulla
trequarti, prende costantemente il tempo alla difesa della
Salernitana che boccheggia vistosamente, senza riuscire mai ad
anticipare i calciatori in maglia gialloblu. Suslov da calcio
piazzato scalda le mani a Fiorillo che, tuttavia, al 22' non può
nulla sul tiro dello slovacco che, approfittando di un errore in
uscita dei granata, mette la palla nell'angolino destro. Il gol
è una liberazione per la squadra di Baroni e per i suoi 200
tifosi arrivati all'Arechi. La Salernitana, al contrario, è poca
roba e nei primi 45' non riesce mai a calciare verso la porta di
Montipò. Il Verona controlla ma quando accelera dà sempre
l'impressione di poter far male ai campani. Folorunsho al 47' fa
le prove generali per il raddoppio che arriva trenta secondi
dopo: i granata perdono nuovamente una palla sanguinosa in
uscita, Noslin vede l'inserimento di Lazovic che dalla destra
appoggia per Folorunsho che, tutto solo, deposita alle spalle di
Fiorillo. Nel secondo tempo la musica non cambia. Il Verona
abbassa i ritmi ma quando arriva nell'area di rigore granata
sfiora il tris a più riprese. Noslin (4') prima spara altro da
buona posizione e, poi, costringe Fiorillo all'intervento di
piede. L'occasione migliore, però, la crea nuovamente Folorunsho
che dal limite centra un palo clamoroso a portiere battuto.
L'Arechi, nonostante la disfatta, continua a cantare, dedicando
alla mezzora una standing ovation al giovane Gerardo Fusco,
attaccante della Primavera e figlio dell'ex difensore granata
Luca, lanciato nella mischia da Colantuono. Nel recupero
Maggiore riesce ad accorciare le distanze sugli sviluppi di un
calcio d'angolo. Ma al triplice fischio la festa è tutta
gialloblu.
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