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Doppietta di Calafiori e gol di
Castro: Thiago Motta e il Bologna danno una lezione alla
Juventus per 75'. Alla Juventus però basta un quarto d'ora per
rimettere in piedi una partita in cui non aveva visto palla fin
lì. In classifica non cambia nulla: felsinei terzi a pari punti
con i bianconeri a 68 punti ma con l'Atalanta, ferma a 66, che
deve ancora giocare una partita con la Fiorentina. Il Bologna
stacca la spina e con un errore di Lucumi regala a Chiesa il
3-1. Poi arriva la punizione di Milik e il lampo di Yildiz, su
un altro errore di Posch, che riscrive un match che fino alla
mezzora del secondo tempo aveva visto una sola squadra in campo.
Merito anche delle scelte di Montero, che parte con il 3-5-2 di
Allegriana memoria ma stravolge la squadra nella ripresa
passando al 4-3-3: è la mossa che sveglia la Signora, che resta
così in corsa per il terzo posto a una giornata dal termine. In
avvio non non c'è partita: il Bologna allunga per il terzo posto
schiantando la Juventus. E' una vittoria storica, all'interno di
un'annata memorabile: la Champions è in cassaforte e sulla torta
rossoblù arriva la ciliegina della vittoria casalinga sui
bianconeri che al Dall'Ara era attesa dal 1998. La formula con
cui Thiago Motta schianta quella Juventus che lo corteggia per
la prossima stagione è la stessa con cui i rossoblù sono passati
al Maradona: partenza lanciata. Undici minuti ed è già 2-0.
Undici minuti di occasioni e ritmi altissimi, con Freuler a
divorarsi il vantaggio e Szczesny a salvarsi in angolo. Ma sugli
sviluppi ecco il vantaggio con la prima rete in campionato di
Calafiori, che corona una stagione che lo ha visto diventare uno
dei centrali più forti d'Italia: Castro centra, il difensore si
impossessa di una palla vagante e da corta misura infila la
palla al sette. Pochi giri di lancette e c'è un'altra occasione
per Aebischer e all'undicesimo ecco il cross di Ndoye, su cui si
avventano Urbanski e Castro: la toccano entrambi di testa,
dimenticati da Gatti e Bremer, l'ultimo è l'argentino, che segna
il primo gol. Altra prima volta ed è 2-0 e non arriva il terzo
solo perché Szczesny ci mette il guanto al 13' per evitare il
3-0, che arriva con Odgaard ma in fuorigioco. Juve in bambola,
Bologna padrone del campo, che poi rallenta sul finire del primo
tempo passando in modalità gestione, mettendo comunque sotto i
bianconeri sul piano di organizzazione. Vlahovic e Chiesa
vengono ingabbiati da Lucumi e Calafiori. La prima occasione la
Juventus la crea a inizio secondo tempo sull'asse Chiesa-Rabiot,
ma Skorupski mette in angolo. E' un episodio, però, e risveglia
il Bologna, che chiude i giochi all'ottavo della ripresa, con la
doppietta di Calafiori: Vlahovic non gestisce bene un pallone in
appoggio, Danilo sbaglia tutto, Urbanski ruba palla e il
difensore arriva a rimorchio per involarsi verso il cucchiaio
del 3-0, come nel 1998. Sembra finita ma così non è così.
Montero passa al 4-3-3 con l'ingresso di Yildiz e il Bologna
entra in modalità festa anticipata. Un errore di Lucumi regala
il gol della bandiera a Chiesa. La Juventus la riapre poi con
una punizione di Milik a 7 dal novantesimo e un minuto dopo
impatta: errore di Posch e Yildiz ringrazia. La Juventus avrebbe
pure la palla per vincerla con Chiesa, ma Aebischer rimedia:
sarebbe stato troppo, per quanto visto.
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