Siti Internazionali
Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
Condividi
- RIPRODUZIONE RISERVATA
Le favole esistono. Serve solo
qualcuno che le scriva e questa volta a prendere la penna, o
meglio, la racchetta, è stato Lorenzo Musetti. Per la prima
volta in carriera arriva in semifinale a Roma e lo fa battendo
il campione uscente e n.2 del mondo, Alexander Zverev in due
set. Una 'battaglia' nella quale c'è tutto: la rimonta del break
subito al terzo game e quello sul 6-5, fino a un tiebreak
dominato 7-1 a suon di palle corte. Nel secondo, invece,
l'accelerazione la piazza durante il nono game fino a chiudere
6-4. 'Fino alla fine' scrive sulla telecamera. E ora 'Lollo',
così il Centrale lo ha chiamato per oltre due ore, punta la
finale, perché Roma e l'Italia non hanno più solo Jannik Sinner
per sognare e riportare in casa un titolo che un tennista
italiano non vince dal 1976 con Adriano Panatta. Musetti ci
crede perché negli ultimi tre tornei sulla terra rossa ha fatto
finale (persa a Montecarlo), poi semifinale a Madrid e lo stesso
nella Capitale. A farne le spese, questa volta, è stato Zverev
per dei precedenti con il carrarino che parlano chiaro: 3-1 per
l'azzurro, tra cui anche il quarto vinto a Parigi e che poi è
valso il bronzo olimpico. Da lì è cambiato qualcosa nella testa
di Musetti per un 2025 che lo ha portato per la prima volta in
top ten e al quale adesso chiede anche il primo trionfo in un
Master 1000. E ora in semifinale Alcaraz, capace di vincere in
due set (doppio 6-4) contro Jack Draper. Lo spagnolo sfrutta
cinicamente le tre occasioni da break grazie alle quali - nei
momenti cruciali - è riuscito a portare a casa una semifinale
che scaccia, anche se non del tutto, i problemi palesati prima
dell'inizio del torneo per via dell'infortunio. Quella contro
l'inglese resta comunque la migliore partita del 2025 del n.3
del mondo ed è lui stesso ad ammetterlo. "E' stata una delle
migliori vittorie del 2025 - l'analisi post gara di Alcaraz -.
Non tanto per il livello, ma per come ho approcciato la partita,
come l'ho gestita prima, come sono uscito, come ho gestito i
miei nervi e le situazioni durante la partita". Un match che lo
spagnolo definisce "molto completo" sia "per il livello di
gioco" che "per mentalità". Insomma, una partita che dà fiducia,
sopratutto considerate le aspettative iniziali, quando
l'obiettivo era, come per Sinner, superare il primo turno e poi
vedere cosa sarebbe successo. "Volevo solo riprendere il ritmo
dopo l'infortunio e vedere come reagiva la mia gamba - spiega -.
Da lì ho iniziato ad acquisire sicurezza, cercando di muovermi e
di non pensare all'infortunio, e penso che ci stiamo riuscendo.
Mi sento bene in campo e questo era l'obiettivo principale". Una
prova di forza, quella di Alcaraz, che proverà a mettere in
campo anche contro Musetti venerdì (orario da definire). Nel
frattempo Roma sogna, non solo attraverso i colpi di Lorenzo, ma
anche attraverso quelli di Jasmine Paolini, domani in campo per
un posto in finale, e di Jannik Sinner per una finale maschile
che potrebbe addirittura essere tutta italiana.
Condividi
Notizie ANSA Scegli l’informazione di ANSA.it
Abbonati per leggere senza limiti tutte le notizie di ANSA.it
Abbonati oraANSA Corporate
Se è una notizia,
è un’ANSA.
Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.
Resta connesso
Ultima ora