In 40 anni, dal 1980 al 2020, nel
territorio della provincia di Firenze è stato perso il 40% delle
superfici destinate alla coltivazione di olivi, una delle
produzioni agricole tipiche nell'area, da secoli. Emerge dalla
ricerca commissionata dalla Fondazione Cr Firenze presentata
oggi in un'iniziativa organizzata dall'Unione Agricoltori. Nei
comuni collinari intorno a Firenze oggi 2.185 aziende coltivano
l'olivo su 2.495 aziende agricole attive, e vi si produce l'11%
dell'olio prodotto in Toscana.
"Le specifiche caratteristiche orografiche - ha osservato
Tommaso Miari Fulcis, presidente della sezione Olivicoltura
dell'Unione degli Agricoltori di Firenze -, un modello di
coltivazione quasi sempre arcaico, ed una incoerente
organizzazione della filiera, hanno reso l'olivicoltura
fiorentina scarsamente competitiva nonostante sia capace di
produzioni di assoluta eccellenza". "Occorre perciò - continua -
la messa a terra di strumenti finalizzati a rinnovare e
razionalizzare oliveti e frantoi e occorre una miglior
qualificazione commerciale che sia distintiva della qualità
dell'olio fiorentino, dotando la filiera di efficaci strumenti
di coordinamento tra le aziende anche alla luce del nuovo piano
olivicolo che il Masaf sta elaborando".
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