Il Salone di Donatello del Museo
nazionale del Bargello riapre oggi al pubblico, dopo quasi un
anno di lavori di restauro e riallestimento. Con i suoi 18 metri
di altezza e una superficie di 445 metri quadrati il Salone è
l'ambiente più imponente del palazzo. Il progetto è stato curato
da Ilaria Ciseri, funzionario responsabile del museo e i
restauri sono stati condotti sotto la supervisione di Benedetta
Cantini. Il nuovo allestimento comprende 65 opere.
Tra le principali novità spicca la disposizione dei due David
di Donatello: il famosissimo David in bronzo, collocato al
centro della sala a sottolinearne il ruolo di icona del museo, e
il David in marmo, ora accostato al San Giorgio. Ulteriore
novità riguarda le basi espositive delle cinque sculture
collocate al centro. Le opere sono installate su pedane dotate
di dispositivi antisismici e antiribaltamento, integrati
all'interno di una struttura in acciaio. Il restauro, è stato
spiegato, ha interessato quasi 2.000 metri quadrati di
superfici, comprendendo pareti, volte, decorazioni
architettoniche ed elementi lapidei.
"Il Salone di Donatello - ha dichiarato il direttore generale
Musei del ministero della Cultura, Massimo Osanna - E', a tutti
gli effetti, il tempio della scultura italiana del '400, un
luogo che raccoglie capolavori straordinari, testimonianza di
uno dei momenti più cruciali della storia dell'arte italiana. La
riapertura di questa sala monumentale, dopo significativi
interventi di restauro e riallestimento, restituisce al pubblico
un ambiente di eccezionale valore architettonico e un percorso
espositivo rinnovato e accessibile". "Siamo molto soddisfatti
del risultato di questi lunghi mesi - ha spiegato Ilaria Ciseri
- I lavori di restauro hanno dato nuova vita alle pareti del
Salone, ambiente monumentale che è il cuore storico del palazzo
e 'dimora' di capolavori tra i più noti al mondo".
Sono nove i capolavori di Donatello in questa sala: il
David in marmo, il San Giorgio, il Marzocco, il celeberrimo
David in bronzo, l'Attis, il Putto danzante, la Crocifissione,
la Testa di uomo barbuto e la Madonna di via Pietrapiana. Si
aggiungono il San Giovanni Battista Martelli scolpito in
collaborazione con Desiderio da Settignano e altre opere solo in
parte di mano dell'artista o eseguite su suo progetto, nella
bottega. Accanto alle sculture di Donatello sono esposte opere
di Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti - di cui vediamo le
formelle presentate al concorso del 1401 per la Porta nord del
Battistero fiorentino -, Luca della Robbia, Michelozzo,
Desiderio da Settignano e Bertoldo di Giovanni, che
contribuirono a rendere immortale la scultura fiorentina del
primo Rinascimento.
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