"Questa è una storia di amicizia,
al di là dei ruoli. Di Bob, come io chiamavo da ragazzo Robert
Francis Prevost, ora Papa Leone XIV, e di Pep, come lui
affettuosamente mi ha sempre chiamato. Ancora non mi rendo conto
di quello che è successo". È una gioia costante nel convento
degli Agostiniani di Santo Spirito a Firenze per l'elezione a
Papa del cardinale Prevost - il primo agostiniano eletto
Pontefice - e le parole di padre Giuseppe Pagano, che lo conosce
da quando erano giovani, ne sono la dimostrazione.
Il priore della basilica di Santo Spirito - dove il Papa un
anno fa venne a trovare i confratelli come generale dell'ordine
Agostiniano in concomitanza con la presentazione del restauro di
una pala conservata nella chiesa - racconta di aver conosciuto
Prevost "nel 1983 a Roma, al Santa Monica", il collegio
internazionale dell'ordine di Sant'Agostino: "Io avevo 23 anni,
lui 28. Entrambi avevamo le idee chiare su come portare avanti
il nostro percorso. Tra noi c'è una bella amicizia, ci tengo a
ribadirlo. L'ho sentito prima del Conclave. Quando ho visto
della fumata bianca ero quasi certo che uscisse fuori il suo
nome. Era una speranza: non so spiegare bene il perché ma io me
lo sentivo". Per questo motivo, confida padre Pagano, "gli ho
inviato subito un messaggio di auguri. Ne avrà ricevuti
migliaia, così gli ho scritto 'Quando lo leggerai va bene'. Lui
mi chiederà senz'altro di pregare per lui e io lo farò".
Padre Pagano definisce Papa Leone XIV una forza, con una
passione "per gli sport, nel calcio è un grande tifoso della
Roma. L'ho sentito dopo la partita Roma-Fiorentina. Mi ha detto
scherzando: 'La vittoria della Roma è il primo miracolo di
Francesco dopo la morte"". "Leone XIV - spiega sempre il padre
agostiniano fiorentino - è un americano latino, più che un nord
americano. E' stato tanti anni missionario, lui sa stare con i
poveri e sa parlare coi ricchi, sa essere amico di poveri e
ricchi, e questo credo sia un notevole vantaggio, lo Spirito
Santo mi sa che ha illuminato il conclave bene anche questa
volta".
Che qualità ha Papa Leone XIV? "Ne direi tre: umiltà,
equilibrio e gioia di vivere le cose semplici - risponde il
priore -. E' davvero una persona di grande equilibrio: da una
parte ci sarà continuità con Papa Francesco, dall'altra la
volontà di andare avanti con prospettive nuove. Lui è un
cosmopolita". E anche nella gestione dei complessi rapporti
geopolitici Papa Leone XIV "sarà americano nel momento in cui
potrà essere utile per aggiustare alcune cose. È un uomo del
mondo, di quattro continenti: saprà muoversi nel modo giusto".
Intanto a Firenze si festeggia: "Ma ancora non ho pensato a
una celebrazione ufficiale, forse ci sarà una messa domenica -
conclude padre Pagano -: Mi scusi, ma ancora non mi rendo conto
appieno di cosa è successo".
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