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Autismo, convegno su prospettive di intervento preventivo

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Autismo, convegno su prospettive di intervento preventivo

Promosso da Stella Maris che ogni anno segue 900 nuovi pazienti

PISA, 01 aprile 2025, 10:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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'Prevenire l'autismo? Prospettive di intervento preventivo nei bambini a rischio o con primi segni di autismo': questo il tema del convegno organizzato per il 6 giugno prossimo nell'auditorium della Fondazione Stella Maris di Pisa, struttura che ogni anno diagnostica un disturbo dello spettro autistico a circa 900 bambini, con una media di 20 a settimana. L'annuncio del convegno è stato fatto dagli specialisti dello Stella Maris alla vigilia della Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo.
    La possibilità di intercettare precocemente i segni di rischio per il disturbo del neurosviluppo e mettere in atto interventi abilitativi precoci è tra i temi, si rileva, al centro del dibattito scientifico attuale sull'autismo e lo Stella Maris è coinvolto in due progetti, Firrst (finanziato dal Pnrr, che si svolge in collaborazione con l'Università e il Cnr di Messina e con l'Iit di Rovereto) e Protect-A (finanziato da Fondazione italiana autismo), dedicati proprio al riconoscimento dei segni precoci e alla loro presa in carico, sia in bambini provenienti dalla popolazione generale, sia in specifici gruppi di bambini considerati a rischio per disturbo dello spettro autistico. Secondo gli esperti dello Stella Maris "oggi è possibile identificare popolazioni a rischio: "Si tratta di bambini prematuri, o di bambini che hanno un fratello o sorella maggiore con autismo, o che mostrano difficoltà socio-comunicative che possono far pensare a un disturbo dello spettro autistico: complessivamente la letteratura ci dice che hanno un rischio del 20-30% di sviluppare autismo". "Il fine - si spiega ancora - è proprio quello di intercettare i segni precoci e prenderli in carico, già dalla fascia 9-15 mesi, per attivare una promozione dello sviluppo, con coinvolgimento delle famiglie, che possa avere ripercussioni positive sulla plasticità cerebrale, che sappiamo essere massima a questa età".
    Il ruolo dei genitori è fondamentale, si evidenzia ancora: nell'ambito di questi due progetti, attraverso sessioni di 'gioco' supervisionate da clinici esperti, vengono guidati nella stimolazione appropriata delle competenze socio-comunicative dei bambini, per promuovere le potenzialità di un neurosviluppo armonico.
   

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