Assieme a Emilia Romagna e Liguria,
con 14,95 casi ogni 100.000 abitanti (10,88 la media italiana)
il Trentino Alto Adige è fra le regioni italiane con la più
elevata incidenza di reati di violenza sessuale nei confronti
delle donne. Invece, con Molise e Sardegna, è fra quelle (33,84
a fronte di 46,41 del dato nazionale) in cui si registra il
minor numero di maltrattamenti contro familiari e conviventi.
Lo rivela il rapporto "8 Marzo - Giornata internazionale
della donna" elaborato dal Servizio analisi criminale, che
attraverso gli elementi acquisiti dalla Banca dati delle Forze
di polizia esamina il fenomeno della violenza di genere e della
relativa azione di contrasto.
Fra le due provincie ci sono distinzioni significative.
Mentre in Trentino fra il 2022 e il 2024 sono diminuiti i
maltrattamenti in contesti familiari (da 158 a 133 denunce), in
Alto Adige sono aumentati, passando da 187 a 220.
In provincia di Trento sono rimaste stabili le violenze
sessuali (da 62 a 60 con un picco di 66 nel 2023), mentre in
quella di Bolzano sono cresciute: 87, 86 e 96.
In Alto Adige sono stati registrati lo scorso anno 179 "atti
persecutori" nei confronti delle donne (+72% in due anni) contro
i 115 rilevati in Trentino (-10%).
In provincia di Trento è lievitata la diffusione illecita di
immagini o video sessualmente espliciti: dai 9 casi del 2022 si
è passati ai 24 del 2024. In provincia di Bolzano la situazione
è rimasta pressoché stabile con 35 casi negli ultimi 3 anni (8
in meno che in Trentino), quasi equamente distribuiti negli anni
Circa le violazioni alle restrizioni su allontanamento e
avvicinamento, in Alto Adige le infrazioni sono raddoppiate (da
36 a 70), mentre in Trentino sono passate da 38 a 53.
In Italia nel 2024 gli omicidi con vittime donne sono stati
113, 99 delle quali in ambito familiare/affettivo e 61 hanno
trovato la morte per mano del partner/ex partner.
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