Per 37 persone, appartenenti a
quattro gruppi dediti allo spaccio di stupefacenti, i cui
proventi venivano reinvestiti nell'attività imprenditoriale in
ambito alberghiero, sono scattate altrettante misure di custodia
cautelare da parte della Guardia di Finanza di Trento,
nell'ambito di un'indagine di polizia economico-finanziaria
delegata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento.
Di queste persone, 18 sono in carcere, due agli arresti
domiciliari, 13 sono state colpite da divieti di dimora, tre da
obbligo di dimora nella provincia di Trento e uno da obbligo di
presentazione all'autorità giudiziaria. Sono stati sequestrati
12,4 milioni di euro, 130 chili di cocaina e di hashish e un
paio di pistole. Sotto sequestro anche quattro locali, di cui
uno a Trento (Dolce Vita) due ad Andalo (Chalet Tower Pub ed
Andel Hause) e uno a Lavis (Caffè al Centro), e una società
finanziaria che detiene quote di altre tre imprese: due nel
settore commerciale e una nel settore della ristorazione. Va
sottolineato che si tratta di indagini preliminari e quindi le
accuse sono da dimostrare.
L'indagine, che ha visto complessivamente 70 indagati, è
cominciata un paio di anni fa con segnalazioni di operazioni
sospette, pedinamenti ed intercettazioni. Sono stati impiegati
circa 200 finanzieri, con l'ausilio di cani antidroga ed
elicotteri. Il primo gruppo, come spiegato in conferenza dal
comandante provinciale della Gdf Danilo Nastasi, era formato da
18 persone, prevalentemente di nazionalità italiana, dedite allo
spaccio di stupefacenti. Era a capo di questo primo gruppo una
famiglia trentina attiva nel settore della ristorazione, di cui
quattro membri ora sono in carcere.
L'operazione condotta dal comando provinciale della GdF di
Trento sotto il coordinamento della Procura rappresenta "un
segnale che la Procura della Repubblica di Trento e la Guardia
di Finanza vogliono dare alla comunità trentina, composta da
gente virtuosa, che certi comportamenti vengono sempre
scoperti", ha detto in conferenza stampa il procuratore della
Repubblica di Trento Sandro Raimondi.
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