Traffico, agricoltura, siccità e
il futuro dell'areale militare di Silandro: queste le tematiche
al centro della seconda serata sulla strategia di sostenibilità
provinciale in Val Venosta. Le domande sono state poste dai
cittadini durante la serata di ieri a Silandro, promossa della
Giunta provinciale. Tramite un sondaggio online in tempo reale i
partecipanti della serata "Diamo forma al futuro, Insieme"
moderata da Sabina Drescher, hanno posto al Presidente della
Provincia Arno Kompatscher e al Presidente della Comunità
Comprensoriale della Val Venosta e sindaco di Silandro Dieter
Pinggera un totale di 70 domande. Questo fa parte del processo
di partecipazione con il quale la Provincia vuole far avvicinare
cittadine e cittadini per contribuire a dare forma alla
strategia di sostenibilità per l'Alto Adige. In primo luogo il
Presidente Kompatscher ha esaminato le tre grandi crisi globali:
"In tutti e tre i casi, per la crisi del clima, la biodiversità
e la crisi di risorse abbiamo già perso troppo tempo". L'Alto
Adige vuole raggiungere una vera neutralità climatica ben prima
del 2050, proteggendo il territorio con un'economia circolare,
ovvero la conservazione e preservazione delle risorse lungo
tutta la catena di approvvigionamento.
Con tutte queste risposte bisogna affrontare apertamente gli
obiettivi contrastanti nella politica climatica, ha detto il
Presidente della Provincia: "Dall'inizio di quest'anno un
regolamento dell'UE ha stabilito che nessuna misura, per
raggiungere uno dei 17 obiettivi di sostenibilità delle Nazioni
Unite, possa allo stesso tempo avere un impatto negativo sugli
obiettivi ambientali definiti dall'UE." Collegato in diretta,
Roland Psenner il presidente di Eurac Research, ha chiarito
quanto questo sia difficile. Un team di ricerca dell'Eurac ha
esaminato l'impatto di quattro diversi "scenari futuri per un
Alto Adige sostenibile 2030+" con il risultato che purtroppo
nessuno scenario raggiunge tutti gli obiettivi: "Si cercherà
sempre un compromesso", ha detto Psenner. In un sondaggio mobile
sugli scenari il pubblico era chiaramente a favore di una
società che conserva le risorse con coesione, cooperazione, bene
comune e diversità linguistica e culturale. Psenner ha
commentato: "La Val Venosta si sta dimostrando esemplare anche
dal punto di vista scientifico".
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