Nel laboratorio "Bioenergy &
Biofuels" della Libera università di Bolzano al "Noi Techpark",
i ricercatori di unibz hanno trovato il modo di valorizzare e
trasformare gli imballaggi legnosi non più riutilizzabili in una
possibile fonte di reddito per le imprese, riducendo le
emissioni di CO2 e al contempo la dipendenza dal gas naturale.
Dai rifiuti legnosi, attraverso un processo di
gassificazione, si può ottenere sia gas per il riscaldamento di
industrie e case, che char, un materiale attualmente smaltito
come rifiuto industriale che rappresenta un costo per le
aziende. I ricercatori diretti dal professor Marco Baratieri,
affiancato dal professor Francesco Patuzzi e dalla ricercatrice
Vittoria Benedetti, sono partner di un grande consorzio di
ricerca e innovazione sull'economia circolare: il progetto
"Frontsh1P, finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del
programma di Ricerca e Innovazione Horizon 2020.
Nel gassificatore utilizzato nel progetto, adattato
dall'azienda partner tedesca Burkhardt, vengono bruciati rifiuti
legnosi di vario genere derivanti da precedenti imballaggi. Da
questo processo si estrae come primo prodotto un gas di sintesi
che può rimpiazzare l'uso del gas naturale negli impianti
industriali. Dalla massa iniziale di rifiuto legnoso rimane un
10% circa di "char", materiale solido carbonioso, simile alla
carbonella che, considerato un vero e proprio rifiuto
industriale, deve essere smaltito in maniera appropriata secondo
le normative vigenti. "Nel nostro laboratorio, esploriamo le
possibilità di utilizzare il char per abbassare i costi connessi
al funzionamento dell'impianto di gassificazione e allo
smaltimento dei rifiuti solidi che rimangono al termine del
processo", spiega il Baratieri. Le particolari caratteristiche
del char lo rendono adatto a numerosi impieghi industriali e
agricoli: su queste due direttrici si concentreranno le ricerche
del laboratori di unibz.
"Le prospettive sono molto promettenti ma al momento esistono
alcuni dubbi relativi alla fattibilità tecnica, soprattutto per
quanto riguarda il materiale da processare - avverte Baratieri -
questo, per essere gassificato nel nostro impianto ha bisogno di
essere trasformato in pellet. Inoltre, i rifiuti legnosi
potrebbero essere contaminati da sostanze chimiche o oggetti,
come chiodi di metallo, dannosi per il gassificatore".
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