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Cimo, manovra annulla benefici rinnovo contratto medici

Cimo, manovra annulla benefici rinnovo contratto medici

Per il segretario Coccetta 'è una beffa'

PERUGIA, 14 aprile 2025, 15:18

Redazione ANSA

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"I rincari previsti dalla nuova manovra fiscale della Regione Umbria annullano di fatto i pochi benefici ottenuti con il rinnovo del contratto di lavoro. Per i medici e i dirigenti sanitari è una beffa. La categoria più colpita è proprio la nostra, eppure non siamo stati nemmeno coinvolti nel confronto politico": a denunciarlo è Marco Coccetta, segretario regionale di Cimo Umbria e della confederazione Cida, che lancia un appello alla giunta regionale: "serve un'interlocuzione urgente, non possiamo continuare ad essere ignorati".
    Coccetta ricorda come siano ormai trascorsi cinque mesi dall'insediamento della nuova Giunta regionale, senza che vi sia stato alcun dialogo politico con la dirigenza medico-sanitaria e, più in generale, con la dirigenza pubblica e privata.
    "Abbiamo fatto più richieste - spiega - come Cida, come Federazione Cimo Fesmed e come intersindacale medica, ma finora abbiamo ottenuto solo un'interlocuzione tecnica. È stato un primo passo positivo, ma dal punto di vista politico il silenzio è totale". Una situazione che il segretario definisce "paradossale", considerando il ruolo centrale svolto dalla categoria. "Siamo stati chiamati in soccorso del sistema sanitario durante la pandemia, abbiamo lavorato sulle liste d'attesa, affrontiamo carenze di personale raddoppiando i turni - evidenzia Coccetta - e nel frattempo subiamo aggressioni verbali e fisiche quotidianamente. Ma quando si tratta di decisioni strategiche veniamo sistematicamente esclusi".
    La convocazione ricevuta per il prossimo 28 aprile, afferma Coccetta, "arriva fuori tempo massimo: temiamo che i giochi siano già fatti e che si tratti di un incontro puramente informativo". "Ma così non può funzionare: vogliamo partecipare, vogliamo dare il nostro contributo prima che le scelte vengano prese", dice Coccetta, che sottolinea l'anomalia istituzionale.
    "La presidente della Regione - dice - ha parlato di confronto con le parti sociali, ma evidentemente la nostra confederazione, che rappresenta migliaia di dirigenti pubblici e privati, non è considerata tale. Speriamo si tratti solo di un incidente di percorso, ma è ora di cambiare passo. Il confronto con chi rappresenta la dirigenza sanitaria non è solo un atto dovuto, è una necessità per affrontare seriamente le sfide che abbiamo davanti".
   

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