E' stata definita "un'edizione straordinaria, la più partecipata di sempre" la 19/a del Festival internazionale del giornalismo, che dal 9 al 13 aprile ha visto quasi 600 speaker (tra giornalisti, attivisti, accademici e pionieri dell'innovazione mediatica) e oltre 200 eventi.
"Un'edizione tra le più dense di speaker di alto
profilo, tra Nobel, Oscar, Pulitzer, figure autorevoli e
iconiche del nostro tempo" hanno sottolineato soddisfatti
Arianna Ciccone e Christopher Potter, fondatori di #Ijf.
"Abbiamo già ricevuto proposte di panel da speaker e nuove
offerte da sponsor per il prossimo anno, che segnerà un
traguardo storico: la 20/a edizione" aggiungono.
Nel 2025, l'obiettivo è stato chiaro.
"In un momento in cui
disinformazione e propaganda arrivano anche dai vertici del
potere - sottolinea Ciccone - il giornalismo è una forma di
resistenza vitale. Ascoltare le voci che in ogni parte del mondo
raccontano come si sopravvive a questi attacchi alla democrazia,
è necessario e urgente".
Gli speaker provenienti dall'Occidente all'Oriente,
dall'America alla Cina, dall'Australia alla Palestina,
dall'Ucraina al Canada, passando per Siria, Afghanistan, Europa
e mondo arabo "hanno ritrovato a Perugia il loro punto
d'incontro e da qui è partito un messaggio potente di fiducia,
coraggio, resistenza" sottolineano gli organizzatori in un
comunicato.
In cinque giorni di festival, sono stati affrontati temi
quali guerre, crisi del diritto internazionale, intelligenza
artificiale, collasso dell'ecosistema informativo, giornalismo
sotto attacco, clima.
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