Secondo il Garante dei detenuti
dell'Umbria, l'avvocato Giuseppe Caforio, "va riconosciuto al
carcere di Terni di essere stato antesignano" nell'attuazione
dell'affettività dei detenuti "riuscendo a trovare uno spazio
adeguato, secondo le linee guida appena emesse dal ministero
della Giustizia per consentire l'esercizio di questo diritto
importante anche in un'ottica di riabilitazione". Lo ha detto
commentando con l'ANSA il primo incontro previsto per venerdì.
"Quello di Terni che mi risulti è la prima attuazione in
Italia del diritto alla affettività - ha spiegato Caforio - e
tutto ciò è merito del tribunale di sorveglianza umbro che con
il giudice Fabio Gianfilippi aveva sollevato la questione
costituzionale poi accolta dalla Corte che ha affermato la
sussistenza di un diritto fondamentale per i detenuti secondo
l'articolo 2 della Costituzione sulla affettività. Lo stesso
magistrato a fronte di una richiesta di un detenuto campano ha
dato termine di 60 giorni alla casa di reclusione di Terni di
provvedere a dotarsi della struttura adeguata". Termine
rispettato dalla struttura.
"E' un primo segnale - ha sottolineato Caforio -, la strada
è lunga e piena di ostacoli a cominciare dal sovraffollamento
fino alla carenza di personale che non aiutano a trovare
soluzioni logistiche ed operative per garantire questo diritto.
Intanto però qualcosa si muove e proprio dall'Umbria".
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