Quello che emerge dal rapporto
Istat "è un allarme che non possiamo ignorare. I dati sui
redditi certificano una dinamica regressiva dell'Umbria che
rischia di cristallizzarsi. Non possiamo accontentarci di una
qualità della vita che resiste mentre l'economia arretra. Il
benessere sociale è un patrimonio prezioso, ma da solo non
basta: occorre rilanciare l'Umbria come territorio attrattivo,
competitivo e capace di trattenere i giovani": è quanto osserva
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio
dell'Umbria.
"Bisogna agire con decisione - prosegue Mencaroni - su tre
fronti: innovazione, formazione e imprese. Servono investimenti
mirati e strategie condivise tra istituzioni, università e
sistema produttivo per dare impulso a un'economia in grado di
generare valore aggiunto e occupazione qualificata. I dati sulle
domande di brevetto ci dicono che siamo in ritardo, ma anche che
c'è margine di crescita se si scommette sul capitale umano.
Serve uno shock positivo: infrastrutture materiali e
immateriali, digitalizzazione e filiere innovative. Servono
scelte coraggiose", conclude Mencaroni.
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