E' "pienamente soddisfatto
dell'esito del giudizio di costituzionalità" celebrato dinanzi
alla Consulta per la quale l'abrogazione del reato di abuso
d'ufficio non è incostituzionale, l'avvocato Ubaldo Minelli, uno
dei difensori di Carlo Colaiacovo, rinviato a giudizio per
concorso in abuso d'ufficio e in rivelazione di segreto
d'ufficio dal gip di Firenze nell'ambito dell'udienza
preliminare che coinvolge anche l'ex procuratore aggiunto di
Perugia Antonella Duchini. "Già al termine della complessa e
articolata udienza di discussione ultimata con gli interventi
dell'avvocatura dello Stato, avevo sensazioni positive circa
l'esito" ha aggiunto il legale che ha rappresentato Colaicovo
davanti alla Consulta.
"La Corte costituzionale ha statuito ,in conformità alla
tesi difensiva del sottoscritto - ha affermato l'avvocato
Minelli -, l' infondatezza delle questioni di legittimità
sollevate dai giudici remittenti, che la Convenzione di Merida
non contiene l' obbligo di incriminare condotte concretizzanti i
profili del reato di abuso d'ufficio, né il divieto di abrogarle
ove già presenti nell'ordinamento domestico".
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