"La situazione - aggiunge Piziali -
è estremamente grave: le comunicazioni sono interrotte, ospedali
e servizi pubblici risultano tra le infrastrutture più
danneggiate, e anche i collegamenti elettrici e telefonici sono
compromessi. La nostra priorità ora è verificare se vi siano
scuole colpite e bambini in condizioni critiche. Stiamo
intervenendo nell'immediato, ma con i partner di Alliance2015
stiamo già pianificando una risposta integrata di medio-lungo
periodo".
Paolo Felice, il capo missione Cesvi in Myanmar, che si
trova a Yangon, città solo marginalmente colpita dalle scosse,
spiega che "le notizie dalle aree più colpite arrivano con
grande difficoltà, ma abbiamo conferma di persone decedute
ricoverate all'ospedale di Mandalay, che segnala carenza di
materiali sanitari. Il nostro primo obiettivo è raccogliere dati
diretti sui danni". "Il Myanmar - ricorda - è uno dei Paesi più
fragili del Sud-Est asiatico: temiamo che le conseguenze di
questo terremoto possano essere particolarmente gravi".
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