"Ci sono fenomeni di bullismo che non sono da prendere sotto gamba, fenomeni anche se l'ex questore di Aosta si è molto offeso quando abbiamo parlato di baby gang, io ribadisco e sottolineo che a Verrès, che è il mio paese Natale, ci sono delle baby gang. Certo che non saranno come i sudamericani di Genova o le bande delle periferie di Milano o di Torino, però sono dei fenomeni nuovi che dobbiamo in qualche maniera seguire con grande attenzione". Lo ha detto l'assessore all'Istruzione e politiche giovanili, Luciano Caveri, introducendo la presentazione dei risultati dei questionari 'I giovani nel post Covid' e 'I giovanissimi nel post Covid' in biblioteca regionale.
Nel novembre scorso, al termine di una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) convocato a Palazzo regionale per affrontare le problematiche legate al disagio giovanile nel comune della bassa Valle, l'allora questore Ivo Morelli aveva dichiarato che a Verrès "esiste sicuramente un problema di percezione di sicurezza" ma "nella realtà valdostana parlare di baby gang" non è corretto, perché è "necessario chiamare i fenomeni con i giusti termini". "Li definiamo dei ragazzi - aveva detto Morelli - che ancora non hanno capito quali sono le conseguenze di un'eccessiva modalità di divertimento, vuoi stimolata dal fatto di abusare probabilmente anche di alcolici". A distinguerli dalle baby gang era, almeno fino a quel momento, "l'assenza di reati". Morelli aveva ipotizzato di vietare l'uso dei telefoni cellulari per un determinato periodo al fine di mettere un argine a bullismo e vandalismo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA