Il Vaticano riforma gli studi di Diritto Canonico alla luce delle nuove norme stabilite da papa Francesco per i processi sulle nullità matrimoniali. A tale scopo la Congregazione per l'educazione cattolica ha pubblicato oggi l'Istruzione "Gli studi di Diritto Canonico alla luce della riforma del processo matrimoniale".
Il documento, spiega l'arcivescovo Vincenzo Zani, segretario del dicastero, "vuole promuovere una preparazione differenziata, soprattutto accademica, delle diverse figure chiamate ad operare nei Tribunali ecclesiastici, oppure che sono coinvolte nella consulenza matrimoniale e familiare per la quale si richiede anche una preparazione adeguata in Diritto Canonico".
Mentre la via ordinaria per la formazione dei futuri canonisti rimane il ciclo della licenza in Diritto Canonico, spiega ancora mons. Zani, "l'Istruzione vuole che le Istituzioni di Diritto Canonico offrano anche un Diploma in Diritto Matrimoniale e Processuale, soprattutto per quelli che hanno ottenuto, per una giusta causa dal Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, la dispensa del grado accademico". Anche per gli altri operatori nel Tribunale ecclesiastico, per i quali la legge non prevede un grado accademico, è offerto un percorso universitario "e si prevede una adeguata preparazione minima per i consulenti nella pastorale matrimoniale e familiare".
Inoltre, "la nuova normativa sottolinea i requisiti necessari che assicurano la qualità delle Istituzioni già esistenti oppure quelli che saranno eretti o approvati in futuro".
Fra le novità dell'Istruzione c'è anche la possibilità di erigere "Dipartimenti di Diritto Canonico" nelle Facoltà di Teologia, quella di erigere "Cattedre" di Diritto Canonico nelle Facoltà di Giurisprudenza nelle Università Cattoliche e la promozione degli studi di Diritto Canonico nei primo ciclo in una Facoltà di Teologia, nella quale dev'essere insegnata tale disciplina sempre da un docente stabile. "In questa linea l'Istruzione vuole sostenere e approfondire la cultura giuridica nella Chiesa", sottolinea mons. Zani.
Le Istituzioni accademiche dovranno adeguarsi alla nuova normativa fin dall'inizio dell'anno accademico 2019-2020.
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