La Chiesa in queste ore aspetta il
nuovo Papa che sarà "totalmente al servizio del popolo di Dio".
Lo ha detto monsignor Claudio Giuliodori, assistente
ecclesiastico generale dell'Università Cattolica, nell'omelia
della messa presso la chiesa centrale della sede di Roma
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, per la celebrazione
della 101ª giornata per l'ateneo. Presente alla celebrazione la
Rettrice dell'Ateneo, professoressa Elena Beccalli.
"In questi giorni l'attenzione di tutta la Chiesa e del mondo
intero - ha ricordato Giuliodori - è rivolta all'imminente
conclave che ha il compito di eleggere il vescovo di Roma,
successore di Pietro e nuovo Pontefice". "Nei giorni in cui
abbiamo accompagnato con grande commozione il passaggio alla
casa del Padre di Papa Francesco e mentre ci prepariamo ad
accogliere il nuovo pontefice, siamo travolti da fiumi di
parole, commenti, analisi, valutazioni con cui, da una parte, si
è cercato di valutare il pontificato di Francesco e, dall'altra,
si tenta di tracciare il profilo del successore. Il Vangelo - ha
detto mons. Giuliodori riferendosi alle Letture del giorno -
sembra dirci che tutto questo può essere certamente
interessante, ma non è la cosa più importante. Una sola cosa
appare davvero necessaria: che Pietro, e con lui i suoi
successori, amino davvero il Signore e la sua Chiesa e siano
disposti a seguirlo fino in fondo, sulla via del martirio".
E allora "che Papa serve allora alla Chiesa? Ieri come oggi,
un Papa che ami il Signore con tutto se stesso e sopra ogni
altra cosa. Che abbia a cuore il gregge mettendosi totalmente a
servizio del popolo di Dio". "Lo farà con la sua personalità e
la sua storia, la sua sensibilità e le sue scelte" ma "la
missione della Chiesa" resta "essere nel mondo testimone
credibile dell'amore di Dio. Quando agisce seguendo logiche
umane - Papa Francesco avrebbe detto mondane -, la Chiesa
rischia di avere le reti vuote".
"A noi è chiesto di avere la stessa libertà e determinazione
- ha proseguito l'assistente ecclesiastico della Cattolica - che
hanno avuto Pietro e i primi discepoli, come raccontato nella
prima lettura tratta dagli Atti degli Apostoli. Di fronte alle
difficoltà e alle persecuzioni, non si scoraggiano ma sostenuti
e guidati dallo Spirito Santo annunciano con franchezza il
Vangelo, nella consapevolezza che bisogna obbedire a Dio invece
che agli uomini".
"Di questa coraggiosa missione, che si declina nel tempo con
forme sempre nuove, fa parte anche quell'impegno culturale ed
educativo della Chiesa che trova nell'Università Cattolica del
Sacro Cuore una delle espressioni più significative e
qualificate. Celebrando oggi, nel contesto dell'anno giubilare,
la Giornata nazionale per l'Ateneo dei cattolici italiani siamo
invitati a riflettere su come i luoghi di alta formazione
possano essere veri e propri laboratori di speranza", ha
concluso Giuliodori.
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