La vita della Chiesa è stata
stravolta dal coronavirus ma è importante continuare a
comunicare, ad essere in contatto, anche per via digitale. Lo
sottolinea un piccolo vademecum con "10 consigli per i
catechisti" pubblicato dal sito delle Paoline. Autore è Marco
Sanavio, collaboratore per l'area 'Etica nel digitale' della
rivista 'Catechisti parrocchiali'.
"Quella del catechista è una figura ministeriale
significativa. Perché rinunciare a una presenza, anche se
mediata dal digitale, in questi giorni di grande necessità
relazionale?" è la premessa.
Dal valore della presenza a quello dell'accompagnamento, dal
sostegno agli adulti alla preghiera con il gruppo, il documento
elenca tutte le motivazioni per veicolare su altri canali il
rapporto tra i catechisti e le persone che seguono, ragazzi o
adulti, in un cammino pastorale. "Esistono molti mezzi digitali
che propongono preghiere già strutturate da condividere, ma la
condivisione con i gruppi con i quali si sta percorrendo un
itinerario insieme può risultare più significativa e
coinvolgente - sottolinea ad esempio Sanavio -, perché
arricchita dalla dimensione comunitaria e valorizzata da una
dimensione affettiva e solidale".
E ancora: la necessità di dare speranza. "È una dimensione
irrinunciabile per un cristiano che, in questi giorni, può
essere offuscata, soprattutto per chi si ritrova in situazioni
di fragilità o malattia. La testimonianza del catechista, che si
fa presente tramite vari tipi di mediazione, può aprire lo
sguardo al futuro".
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