"Il turismo italiano per il nostro Paese è molto importante, speriamo di riprendere nel giro di qualche settimana". Lo ha detto il ministro del Turismo israeliano Yoel Razvozov incontrando a Gerusalemme l'Opera Romana Pellegrinaggi (Orp) per rilanciare i viaggi dall'Italia.
Per il neo ministro si è trattato del primo incontro con un gruppo di turisti stranieri.
"Il governo israeliano è particolarmente interessato ai turisti e pellegrini italiani, che sono al quarto posto per numero di arrivi nel Paese", ha detto Razvozov annunciando che in Israele saranno varate misure sanitarie meno penalizzanti per i turisti che oggi, oltre ad essere completamente vaccinati dal Covid, debbono sottoporsi a un test Pcr prima della partenza, uno all'arrivo all'aeroporto di Tel Aviv, oltre ad un test sierologico; un test Pcr è poi richiesto dalle compagnie aeree per lasciare Israele. Il ministro, parlando con i giornalisti italiani al seguito della missione della diocesi di Roma, ha poi confermato che dal primo agosto potranno entrare anche turisti non organizzati in gruppi, se non muterà la situazione legata alla pandemia. Ha poi detto che lui stesso vuole sperimentare in prima persona l'arrivo per verificare se i turisti incontrano difficoltà e confida nel fatto che all'aeroporto di Tel Aviv si arrivi ad effettuare 2500 test all'ora, cercando anche di accorciare i tempi di isolamento in attesa della risposta.
"La soluzione più facile è sempre quella di chiudere tutto ma per me, come ministro del Turismo, l'importante è invece anche far rivivere questo settore", ha detto il rappresentante del governo.
Il ministro israeliano ha chiesto poi al card. Enrico Feroci, a Gerusalemme in rappresentanza del Vicariato di Roma, di portare al Papa "gli auguri per una pronta guarigione".
L'amministrazione delegato dell'Opera Romana Pellegrinaggi, mons. Remo Chiavarini, ha assicurato "il grande interesse a tornare in Israele da parte dei turisti italiani, e in particolare dei cattolici per i quali questa è la Terra Santa".
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